Un database accessibile al pubblico
appartenente a DeepSeek consentiva l'accesso a dati interni. E'
una falla scoperta da ricercatori della società di sicurezza con
sede a New York, Wiz, riguardo il software di Intelligenza
artificiale che ha riacceso la corsa nel settore. Il bug è stato
corretto dopo la segnalazione all'azienda cinese, ma non è noto
se i dati sono finiti nelle mani dei cybercriminali.
I ricercatori hanno individuato un database che si chiama
ClickHouse, collegato a DeepSeek, accessibile da remoto senza
autenticazione. Conteneva oltre un milione di informazioni sulla
cronologia delle chat, informazioni sull'accesso e sulle Api, i
programmi usati dagli sviluppatori. La vulnerabilità potrebbe
essere stata sfruttata per ottenere privilegi all'interno
dell'ambiente di DeepSeek senza nessuna autenticazione o
meccanismo di difesa. Attraverso l'interfaccia di ClickHouse era
possibile anche esfiltrare password e file direttamente dal
server.
"Man mano che l'intelligenza artificiale diventa
profondamente integrata nelle aziende di tutto il mondo, il
settore deve riconoscere i rischi legati alla gestione dei dati
sensibili e applicare pratiche di sicurezza alla pari di quelle
richieste ai fornitori di cloud pubblici e ai principali
fornitori di infrastrutture", sottolineano i ricercatori.
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