Davvero il cloro in piscina può "intossicare"?

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In seguito al recente episodio di (presunta) intossicazione da cloro in una piscina a Roma, che ha coinvolto alcuni bambini, sulla quale sono ancora in corso le indagini delle autorità, può essere utile conoscere meglio le informazioni circa l'uso del cloro nelle piscine, i suoi benefici e i potenziali rischi. Ecco una serie di domande e risposte per approfondire l'argomento.

Perché si utilizza il cloro nelle piscine?

Il cloro viene impiegato per disinfettare l'acqua delle piscine, eliminando batteri, virus e altri microrganismi nocivi. Questo trattamento previene la proliferazione di alghe e mantiene l'acqua limpida e sicura per i bagnanti.

In quali forme viene utilizzato il cloro in piscina?

Il cloro per piscine è disponibile principalmente in queste forme:

  • Ipoclorito di sodio (cloro liquido): utilizzato soprattutto in piscine pubbliche, con un contenuto di cloro attivo del 10-15%.

  • Ipoclorito di calcio (granulare o in polvere): con un contenuto di cloro attivo del 65-70%, spesso usato per trattamenti shock.

  • Dicloroisocianurato di sodio (dicloro): disponibile in polvere o granulare, si dissolve rapidamente ed è utile per trattamenti rapidi.

  • Tricloroisocianurato (tricloro): disponibile in pastiglie, si dissolve lentamente e garantisce una clorazione continua.

Quali sono i rischi associati a un'eccessiva esposizione al cloro?

Un'elevata concentrazione di cloro può causare irritazioni agli occhi, alla pelle e alle vie respiratorie. Inoltre, può provocare problemi respiratori, come tosse e crisi asmatiche. In presenza di sostanze organiche (come sudore e urina), il cloro reagisce formando clorammine, sostanze irritanti responsabili dell'odore pungente e di ulteriori irritazioni. In casi estremi, esposizioni molto elevate e prolungate potrebbero provocare sintomi neurologici come mal di testa, vertigini, confusione o, nei casi più gravi, perdita di coscienza, ma di solito questi ultimi rischi riguardano più chi lavora in particolari ambienti industriali che i frequentatori di piscine pubbliche. 

Come accorgersi di un'eccessiva presenza di cloro in piscina?

Segnali che indicano una possibile eccessiva presenza di cloro sono:

  • Odore pungente e forte di sostanze chimiche (spesso dovuto a clorammine).

  • Bruciore o irritazione agli occhi, alla pelle o alle vie respiratorie durante o dopo la permanenza in acqua.

  • Cambiamenti nel colore o nell'aspetto dell'acqua, che possono segnalare uno squilibrio chimico.

Sono comunque in commercio kit appositi per monitorare regolarmente (e facilmente) i livelli di cloro e l'acidità dell'acqua.

Perché i bambini sono più vulnerabili?

I bambini sono particolarmente suscettibili non soltanto perché tendono a restare in acqua più a lungo (dunque aumentando il tempo di esposizione nel caso in cui in acqua fosse disciolta una quantità eccesiva di cloro).

Inoltre hanno una pelle più sottile rispetto agli adulti, condizione che favorisce l'assorbimento di sostanze chimiche.

Come prevenire incidenti da cloro in piscina?

Per garantire una maggiore sicurezza in piscina è fondamentale dunque monitorare regolarmente i livelli di cloro e pH dell'acqua, affidandore la manutenzione a personale qualificato, assicurare una buona ventilazione, specialmente nelle piscine coperte ed educare gli utenti a fare una doccia prima di entrare in acqua per ridurre la formazione di clorammine.

Cosa fare in caso di sospetta eccessiva esposizione al cloro?

In caso di sospetta esposizione eccessiva al cloro:

  • Uscire immediatamente dall'acqua.

  • Lavarsi abbondantemente con acqua pulita e sapone neutro.

  • Sciacquare accuratamente gli occhi con acqua corrente per almeno 15 minuti se irritati.

  • Recarsi in un ambiente ben ventilato o all'aperto in presenza di sintomi respiratori.

  • Rivolgersi tempestivamente a un medico o recarsi al pronto soccorso se persistono sintomi gravi come difficoltà respiratorie, nausea o vertigini.

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