Prime sedute alla Continassa per l’attaccante. Tra Vlahovic e Kolo, il tecnico lavora per farne il finalizzatore. E lui prende un numero provvisorio...
D’altronde la burocrazia che causa un ritardo non sorprende nessuno, in Italia, ma dopo l’assenza al raduno ieri alla Continassa si è visto per la prima volta il sorriso più atteso, quello stampato sul volto di Jonathan David. E pazienza se l’attaccante canadese è soprannominato Iceman perché non lascia trasparire spesso le sue emozioni: alla Juventus tutti sperano che la pelle d’oca la causi ai tifosi dell’Allianz Stadium a suon di gol. È stato inseguito e ingaggiato per questo motivo dal direttore generale Damien Comolli, ma per vederlo esultare abbracciato ai compagni si deve partire necessariamente da una giornata come quella di ieri. L’incontro con Igor Tudor e le presentazioni con il resto del gruppo, poi il primo allenamento allo Juventus Training Center. Alla Continassa sono giorni dove c’è tanto fiato da mettere nei polmoni con sessioni mirate sul lavoro atletico, ma l’allenatore sta comunque prevedendo parecchie esercitazioni con il pallone. Dopo tutto, è grazie a quello che l’ex Lilla imparerà a intendersi con i compagni, prima che con l‘italiano.
Lavoro di squadra
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L’obiettivo, nemmeno a dirlo, è scontato: ripresentare alla Torino bianconera un attaccante da 25 gol a stagione, cifra che in Francia ha raggiunto in ciascuna delle ultime tre annate con 77 reti totali e che invece alla Signora si è visto di recente solamente con Gonzalo Higuain oltre che negli anni di Cristiano Ronaldo. Da quando l’alieno ha lasciato la Signora, peraltro, la Juventus non si è mai piazzata nei migliori cinque attacchi della Serie A: uno smacco non da poco se la storia ti obbliga a lottare sempre per lo scudetto. Ecco allora che nei 30 giorni complessivi che David ha a disposizione tra il suo primo allenamento di ieri e il debutto ufficiale contro il Parma del 24 agosto, Tudor ha tutta l’intenzione di armare i suoi piedi nel migliore dei modi. Il canadese può fare il centravanti o muoversi sulla trequarti e molto dipenderà da quale punta formerà con lui il reparto, ma anche in caso di tridente Jonathan potrebbe adattarsi in fascia.
Il partner che non c’è
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Nel frattempo, appunto, la dirigenza sta continuando a lavorare per mettere a disposizione dell’allenatore un altro attaccante con parecchi gol nei piedi. Lo sarebbe Dusan Vlahovic, che però da risorsa si sta trasformando in ostacolo verso la Juventus del futuro. Il serbo è in scadenza nel 2026 a 12 milioni di euro netti di ingaggio e non ha intenzione di rinnovare il suo contratto, ma l’entourage è a Torino e ogni giorno può essere quello giusto per il confronto con il dg Comolli, con il Milan spettatore interessato della faccenda dietro spinta di Massimiliano Allegri. Finché non si sbloccherà la situazione del numero 9 juventino, il club non avrà i margini per affondare il colpo su un altro attaccante di livello. Randal Kolo Muani in questo senso è la richiesta di Tudor, che lo ha apprezzato in prima persona tra Serie A e Mondiale per Club, ma in questo momento il Psg sta tenendo in stand-by i bianconeri alla ricerca di un club di Premier disponibile ad acquistarlo a titolo definitivo: l’ultima insidia è lo United. Da Torino, invece, per ora la proposta si è fermata a un prestito oneroso con diritto di riscatto. A metà tra Dusan e Randal intanto il tempo trascorre, ma alla Continassa almeno è arrivato David: Jonathan partirà probabilmente indossando un numero provvisorio e aspettando, forse, che si liberi il 9 che indossava a Lilla...