Gli nuovi sviluppi della SF-25 per la gara in Arabia Saudita, su un circuito che richiede un basso carico e massima efficienza aerodinamica
Paolo Filisetti
19 aprile - 08:41 - MILANO
La Ferrari ha portato a Gedda una nuova specifica dell'ala posteriore caratterizzata da modifiche al profilo principale, all’incidenza del flap accoppiate e a una diversa configurazione della beam wing (profilo inferiore) rispetto a quella adottata in Bahrain. In sostanza, si tratta di modifiche di puro adattamento alle caratteristiche del tracciato di Gedda, che richiede un basso carico e massima efficienza aerodinamica. Ma vale la pena evidenziare come queste modifiche abbiano un rapporto diretto con l’adozione di altezze da terra minime per incrementare il carico generato dal fondo. Il carico prodotto dalla bassa pressione generata sotto la vettura è, di fatto, “a costo zero” ovvero non produce, se non in minima parte, resistenza all’avanzamento.
SETUP DINAMICO
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Questo tracciato premia dunque la scelta di setup dinamico, logico per massimizzare la performance aerodinamica: l’asfalto levigatissimo permette infatti di estremizzare la riduzione delle altezze da terra, andando esattamente nella direzione seguita a livello progettuale sulla SF-25. In poche parole, il dna della monoposto, che nelle precedenti gare si era dimostrato forse troppo estremo, qui ha trovato le condizioni più favorevoli. Le simulazioni svolte in preparazione di questa tappa, erano peraltro partite dalla stessa baseline adottata sulla SF-24 lo scorso anno. Intendiamo dire che proprio le altezze da terra minime e la combinazione dell’ala posteriore con corda ridotta e beam wing con minima incidenza, ma comunque funzionale ad una migliore estrazione dell’aria dal diffusore, sono stati i punti fissi da cui partire per definire il setup attuale.

SF-25 ALA POSTERIORE CONFIGURAZIONE GEDDA
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Come si può notare nell’illustrazione, la Ferrari ha adottato a Gedda un’ala posteriore caratterizzata da un flap con minima incidenza, ma anche con un bordo di uscita la cui sezione centrale è lievemente più bassa rispetto alle estremità, proprio per incrementarne l’efficienza. Anche la beam wing è caratterizzata da una minore incidenza e da un profilo che permette una efficace estrazione dell’aria dal fondo vettura.