Dai fantasmi in attacco al tradimento delle colonne: tutti i rimpianti del Milan

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L'uscita di scena con la Coppa Italia è stata generata da una concomitanza di fattori negativi: sono mancati anche lo spirito e l'attenzione negli episodi chiave

Luca Bianchin

Giornalista

5 dicembre 2025 (modifica alle 08:06) - MILANO

“Non bisogna deprimersi”, dice Max Allegri. Ci mancherebbe mister, però il Milan questo ottavo di Coppa Italia se l’è giocato male. Non è sembrata, diciamo, una squadra che si stava giocando uno dei due obiettivi stagionali. Ha perso 1-0 con la Lazio e sulla carta ci può stare però si è fatto cullare in una partita bloccata, ha dovuto chiedere un altro paio di parate super a Maignan e non ha trovato un colpo da campione dai soliti noti. La Lazio si sa difendere, si sa che è il suo punto di forza, però i rimpianti ci sono. Qui, a caldo, i quattro principali.

la grinta

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Il contesto francamente colpisce più dei singoli. Il Milan ha giocato per 80 minuti con il limitatore di velocità, senza fuoco negli occhi. Quando la Lazio ha segnato, lo spirito è cambiato e nel finale quanto meno il Milan ha provato, si è sbilanciato nell’altra metà campo, ha buttato un po’ di caos nel frullatore della partita. Se lo avesse fatto prima, se si fosse preso più rischi, qualcosa forse sarebbe accaduto.

leao e nkunku

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Se proprio qualcuno deve essere messo a processo, prego vengano avanti gli attaccanti. Antico problema stagionale. Rafa Leao si è visto poco, ha girato un po’ a vuoto e ha malamente scentrato il pallone migliore della partita, arrivato da Jashari via Estupinan. Quel pallone che rimbalzava in area poteva essere trattato meglio. Nkunku invece in mezz’ora si è visto pochissimo: non ha mai calciato in porta, ha fatto 4 passaggi (non uno di più) e in tutto ha giocato 6 palloni. Un fantasma vestito di giallo. Paradossalmente, il più pericoloso è stato l’attaccante più atipico: Loftus-Cheek. Domanda naturale di tanti milanisti, un numero 9 – anche solo per gli ultimi 20 minuti – non farebbe comodo?

episodi

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Allegri spesso pesa le partite con gli episodi. Ecco, il Milan a Roma non è stato una sua squadra. Si è distratto nell’episodio chiave, prima concedendo un corner, poi perdendo Zaccagni su un banale movimento a centro area. “Siamo stati leggeri su quell’angolo”, ha confermato Allegri. Ha costruito poche palle gol e, quando le ha avute, non le ha sfruttate. Sugli angoli, non è mai stato pericoloso. Difficile girare a proprio favore una partita così bloccata.

colonne deludenti

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Il rimpianto meno atteso: il rendimento sotto il livello abituale di alcuni titolari. Saelemaekers è stato impreciso, non ha fatto male alla Lazio ed è stato sostituito presto. Ci sta, in mezzo a una stagione di grande quantità e continuità. Rabiot ha crossato un bel pallone per Loftus-Cheek ma è stato meno efficace del solito, anche perché i suoi standard finora sono stati altissimi. Leao non ha inciso. Solo Maignan ha fatto qualcosa di speciale. Il problema, adesso, è paradossalmente per le alternative: con una partita a settimana giocheranno sempre gli stessi. Nkunku, Loftus-Cheek, Gimenez e Ricci, per non parlare di Odogu, rischiano di finire ibernati in panchina.

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