Da Herrera al Trap, da Mou a Conte, i grandi addii degli allenatori dell'Inter

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Mourinho addio Inter con Materazzi

Chi ha cercato l'ultima carezza, chi ha versato lacrime di dolore, qualcuno ha urlato la sua rabbia, altri hanno lasciato col sorriso di un vincente. Ecco un ricco campionario

Furio Zara

Collaboratore

3 giugno 2025 (modifica alle 21:37) - MILANO

L’addio è uno strappo alla tela, è un congedo dai denti aguzzi che morde il passato. Può essere lungo, meditato o improvviso, rapido come questo di Inzaghi; talvolta è consensuale, altre volte accontenta uno e ferisce l’altro, spargere veleno è inevitabile. Si fa la conta di ciò che si è preso e ciò che si è perso, cala il sipario, per un attimo è buio, poi arriverà la luce, ripartirà il progetto, un nuovo allenatore prenderà il posto di quello vecchio. Nella storia dell’Inter gli allenatori più iconici e vincenti - da Herrera a Trapattoni a Mancini a Mourinho fino a Conte - se ne sono andati in tanti modi, uno diverso dall’altro. Dando le spalle al passato o cercando l’ultima carezza, sputando al vento la loro rabbia o tra le lacrime di chi restava, in prima pagina con titoli a caratteri cubitali o nelle brevi di cronaca. 

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