"Che disastro. Per anni la Germania
ci ha imposto austerità e politiche di bilancio talmente ottuse
da precluderci qualsiasi prospettiva di crescita. Pur avendo una
enorme capacità fiscale, la Germania non l'ha mai utilizzata nel
comune interesse, per far crescere il mercato europeo. Quando il
loro sistema industriale è entrato in crisi, anziché promuovere
una transizione industriale che puntasse forte sull'innovazione,
hanno imposto la trasformazione della loro filiera
dell'automobile e della manifattura in un sistema industriale
volto a produrre armamenti. Insomma hanno deciso e imposto il
piano di riarmo, giovandosi della piena complicità della von der
Leyen. E l'Italia? Sul riarmo Meloni ha fatto un favore alla
Germania e si trova anche sotto ricatto: o spendiamo in armi o
ci penalizzano su tagli e deficit dell'Italia. Lo ha fatto già
intendere il commissario europeo Dombrosvkis nelle scorse ore. E
poco fa è uscito da Chigi con parole chiare: 'abbiamo parlato di
aumenti sulla Difesa'". Così il leader del M5s Giuseppe Conte
sui social.
"Sono i frutti di un capolavoro in pochi passi:
1. Meloni firma in Europa il nuovo Patto di stabilità con 13
miliardi di tagli l'anno ai danni anche di sanità, scuola,
infrastrutture e investimenti. 2. Meloni, Crosetto, Tajani & Co.
chiedono e ottengono in Europa di superare i vincoli europei per
spendere più in armi. Mentre restano i limiti per la sanità e
tutto il resto. Esultano pure. 3. Ora che molti Paesi europei -
Germania in testa - iniziano a sfruttare questa regola per spese
pazze in armi, dall'Europa ci dicono: se attivate anche voi la
nuova clausola europea per spendere di più in armi noi vi
veniamo incontro sui problemi che l'Italia ha sul deficit.
Questo è il capolavoro di Meloni: un'Italia condannata a
partecipare a questa forsennata corsa al riarmo in sede Nato, in
Europa, dappertutto. Con una particolarità: mentre i cittadini
tedeschi non subiranno tagli e partono già da un sistema
sanitario e sociale ben più generoso del nostro, in Italia si
abbatteranno tagli a sanità e scuola e salirà sempre più la
pressione fiscale. Abbiamo già stipendi che vanno a picco e 4
milioni di italiani che non si curano per le liste di attesa.
Un autogol clamoroso", conclude.
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