Se non fosse per il suo passato da nuotatrice, neve e ghiaccio non dispiacerebbero affatto a Kristy Coventry. Ad ammetterlo è la stessa presidente del Cio in visita ad alcune delle strutture che ospiteranno le Olimpiadi di Milano-Cortina. "Mi viene voglia di essere un'atleta di sport invernali", dice sorridendo la numero uno dello sport mondiale, che si congratula con l'Italia per il lavoro sin qui svolto, dando a tutti appuntamento al 6 febbraio: "non vediamo l'ora di essere qui con tutte le bandiere dei vari Paesi".
Per la prima volta a Milano in occasione dell'Executive Board del Cio, Coventry ha visitato l'impianto che ospiterà il torneo di hockey maschile - "è stato bello vedere il ritmo dei lavori e i progressi" - e il Villaggio Olimpico, che spenta la fiamma olimpica diventerà uno studentato per 1.700 ragazzi.
"La venue e le stanze sono bellissime, siamo andati in quella che sarà la palestra, la mensa. Saranno luoghi di momenti storici - sottolinea la presidente del Cio -. L'Italia è nota per la sua storia e cultura, la passione. Nel giro di pochi mesi questa venue accoglierà atleti di tutto il mondo. Dovete essere orgogliosi, è una struttura bellissima. Congratulazioni a Milano Cortina, alle autorità locali, all'azienda coinvolta nella costruzione".
Soddisfatto il presidente di Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò, che ha accompagnato la Coventry insieme a Federica Pellegrini, come lei leggenda del nuoto, Valentina Marchei, ex pattinatrice artistica su ghiaccio, Andrea Varnier, ceo di Fondazione Milano Cortina 2026 e Christophe Dubi, che del Cio è il direttore esecutivo. "I rappresentanti del Cio sono rimasti particolarmente colpiti", dice un raggiante Malagò al termine del sopralluogo al Villaggio Olimpico. "La città di Milano ne aveva molto bisogno, ma direi tutto il Paese perché di qui si apre un mondo. È un'eredità straordinaria che lasciamo al nostro amato Paese".
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