ComoLake, Crosetto: "Fare massa critica per proteggere filiera tecnologica"

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Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla plenaria del Digital Innovation Forum, in corso a Cernobbio

16 ottobre 2025 | 15.10

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"La protezione delle infrastrutture deve affiancarsi alla protezione della filiera tecnologica e per riuscirci serve una massa critica". Lo ha detto oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla plenaria del Digital Innovation Forum, in corso a Cernobbio.

Per raggiungere questa massa critica, secondo il ministro è necessario "mettere insieme" centri di ricerca, hpc e capacità quantum ready "con l’industria, per abilitare una rapida prototipazione dei prodotti e ridurre il time to capacity".

"Così il Mediterraneo, da area esposta, può diventare piattaforma di resilienza e fattore di deterrenza in coerenza con gli obiettivi nazionali ed europei" ha poi aggiunto.

Contrastare l’offensiva della guerra ibrida “richiede consapevolezza collettiva, difese attive e un modello di collaborazione permanente tra istituzioni, industria e ricerca. Nessun attore da solo può garantire sicurezza in un dominio dove la minaccia si rinnova ogni giorno e l’attacco può arrivare in un click". "È qui - ha aggiunto il ministro - che prende l’idea di un’arma cyber nazionale, una componente civile e militare". Una forza che "deve unire competenze tecniche avanzate, intelligence digitale, contrasto immediato e resilienza operativa".

"Dovrebbe partire una prima struttura che possa contare su 1500 unità operative, ma l’obiettivo è arrivare a un organico più ampio e autonomo - ha spiegato Crosetto -. Fondamentale sarà anche garantire tutte le funzionali, percorsi di formazione continua per gli specialisti civili e militari così da trattenere competenze e creare una cultura nazionale della sicurezza digitale". Una capacità che "non sarà solo difensiva, ma dovrà fare anche da deterrente".

"Serve una difesa intelligente fondata sulla ricerca scientifica, sviluppo industriale responsabile e alleanze strategiche capaci di sostenere l'Europa verso un percorso di vera autonomia tecnologica".

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