"Un colpo da ko tecnico", dice Confcooperative. "Un colpo mortale" per Coldiretti. Una stangata sul made in Italy da "35 miliardi euro all'anno", calcola la Cgia. La lettera di Donald Trump all'Europa che annuncia dazi al 30% mette in forte allarme le imprese.
Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, però avverte: "Ora serve mantenere tutti la calma e avere i nervi saldi. Non possiamo compromettere i nostri mercati finanziari".
E rileva: "E' ovvio che la lettera arrivata dagli Stati Uniti è una sgradevole volontà di trattare". Confindustria Veneto invoca "misure concrete per sostenere la competitività delle nostre imprese: investimenti e accesso al credito, alleggerimento burocratico e fiscale oltre alla definizione della politica energetica". Anche il presidente degli industriali torinesi, Marco Gay, chiede "nervi saldi e unità", attenzione a "non vogliamo compromettere mercati e rapporti consolidati".
Anche il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, chiede "al Governo misure concrete per sostenere la competitività internazionale delle nostre imprese: strumenti per la diversificazione dei mercati, incentivi all'innovazione e investimenti infrastrutturali ed energetici che rafforzino la resilienza del nostro sistema produttivo", ora che la guerra dei dazi può "assestare un duro colpo all'export italiano negli Usa" 66,6 miliardi, "di questi ben 17,87 miliardi di euro provengono dalle piccole imprese". Confartigianato calcola che la regione più esposte per export negli Usa delle pmi è la Lombardia (4,4 miliardi) seguita Veneto, Toscana, Emilia-Romagna. Tra le province, prima Firenze (1,54 miliardi), Vicenza, Belluno, Arezzo.
Nei singoli settori, sono "preoccupati e allarmati" anche gli imprenditori del mobile, con FerlegnoArredo che chiede: "L'Europa tutta e il nostro Governo - dice ancora Feltrin - devono aver ben presente che non difendere le nostre imprese adesso potrebbe avere come conseguenza la desertificazione industriale del Vecchio Continente".
Da Confcommercio un appello a "negoziare, negoziare, negoziare". Per Maurizio Gardini, il presidente di Confcooperative, "Trump dimostra di essere un disseminatore di tempesta e di discordia", ma l'Europa mostra "la sua solita inefficacia".
E' in forte allarme l'agroalimentare. Per il Consorzio Tutela Grana Padano, che prevede prezzi negli Stati Uniti in aumento ad oltre 50 euro al chilo, quella di Trump è "una vera dichiarazione di guerra economica". Coldiretti evidenzia che a pesare è anche il fatto che le nuove tariffe aggiuntive andrebbero a sommarsi a quelle già esistenti, penalizzando in particolar modo alcune filiere: con nuovi dazi al 30% le tariffe aggiuntive arriverebbero al 45% per i formaggi, al 35% per i vini, al 42% per il pomodoro trasformato, al 36% per la pasta farcita e al 42% per marmellate e confetture omogeneizzate. Per Confagricoltura i dazi al 30% "vanno oltre ogni più cupa previsione e sono assolutamente inaccettabili", una "condanna" non solo per il settore ma "per l'economia di interi Paesi".
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