Collagene: a che età cominciare ad assumerlo e perché

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Athletic woman dissolving collagen powder in glass of water, preparing healthy supplement after exercise. Nutrition, health care.

La nutrizionista Roberta Cardinali spiega i benefici dell’integrazione su benessere, sport e bellezza

Daniela Cursi Masella

19 dicembre - 10:27 - MILANO

Il collagene è fondamentale per pelle, articolazioni, ossa, performance sportiva e qualità della vita. Cerchiamo di capirne di più in termini di assunzione grazie alla nutrizionista Roberta Cardinali, che ci orienta nella scelta delle diverse tipologie, dai peptidi bioattivi alle formulazioni idrolizzate, e ci guida sui cofattori che ne potenziano l’efficacia.

Che ruolo ha il collagene all’interno (e all’esterno) del corpo umano? 
"Il collagene è la proteina strutturale più abbondante del corpo umano e costituisce circa un quarto, talvolta fino a un terzo, di tutte le proteine presenti nell’organismo. La sua presenza è essenziale perché rappresenta l’impalcatura di molti tessuti e ne determina le proprietà meccaniche. Nella pelle e nel tessuto connettivo assicura resistenza, elasticità e, indirettamente, un buon livello di idratazione. Nelle ossa forma la struttura elastica su cui si deposita il calcio, contribuendo in modo determinante alla loro robustezza. Anche le cartilagini articolari dipendono in gran parte dal collagene, in particolare dal tipo II, che permette loro di sopportare carichi e attriti mantenendo fluidità e stabilità nei movimenti. Tendini e legamenti devono al collagene la loro forza tensile, mentre nei vasi sanguigni questa proteina conferisce elasticità e integrità alla parete vascolare. Anche il muscolo ne è influenzato, poiché il collagene partecipa alla matrice extracellulare che sostiene le fibre muscolari e interviene nei processi di recupero dopo lo sforzo fisico. Pur non esistendo come tale 'all’esterno', il collagene ha un ruolo decisivo nell’aspetto della pelle. In particolare i tipi I e III sono responsabili della sua compattezza, tonicità e turgore; quando la loro quantità o qualità diminuisce, ciò si manifesta visivamente con pelle più sottile, meno soda e con rughe più marcate". 

In quale fascia d’età si comincia a produrlo meno, fino poi a non produrlo più? 
"Non smettiamo mai completamente di produrre collagene, ma la sintesi cala in modo costante e misurabile. Intorno ai 25 anni inizia un declino fisiologico dell’1–1,5% all’anno. Questa ridotta produzione accelera con l’aumentare dell’età. Un momento particolarmente delicato è l’ingresso in menopausa. Diversi studi dimostrano come nelle donne ci sia un crollo della produzione legato al calo estrogenico, che può arrivare fino al 30% nei primi 5 anni. La produzione non si azzera, ma diventa insufficiente a compensare la degradazione dovuta a infiammazione, sole, glicazione, stress ossidativo, fumo, inquinamento". 

Quando è opportuno cominciare ad assumere integratori di collagene? 
"Una considerazione utile da cui partire è che l’integrazione di collagene ha un ruolo soprattutto quando risponde a un’esigenza clinica o fisiologica concreta. La letteratura mostra che, a partire dai trent’anni, può rappresentare un valido supporto per chi desidera prevenire o attenuare i segni del fotoinvecchiamento cutaneo, perché è proprio in questa fase che la produzione naturale di collagene comincia a ridursi in modo più evidente. Si rivela utile anche per le persone che praticano attività sportiva intensa, soprattutto quando le articolazioni sono sottoposte a carichi ripetuti o elevati, e nei casi di artrosi iniziale, in un contesto integrato. La menopausa rappresenta un’altra situazione in cui l’integrazione diventa particolarmente pertinente, poiché la caduta degli estrogeni accelera la perdita di collagene nella pelle e nell’osso. Anche chi assume poche proteine o presenta condizioni cliniche che ostacolano la sintesi proteica o l’assorbimento intestinale può trarre beneficio da un supporto esterno. In un’ottica cosmetica o preventiva, l’età in cui ha più senso iniziare a considerare un’integrazione si colloca generalmente tra i trenta e i trentacinque anni, quando il declino fisiologico diventa più costante e percepibile".

Gli sportivi, quindi, possono trarne un beneficio ulteriore con l’assunzione? 
"Gli studi più recenti mostrano che l’assunzione di collagene può offrire benefici concreti agli sportivi, soprattutto sul piano articolare e tendineo. Il collagene idrolizzato, assunto quotidianamente in dosi di 5–10 grammi, sembra associarsi a una riduzione del dolore articolare dopo circa otto-dodici settimane di utilizzo. Questo effetto è particolarmente rilevante per chi pratica attività ad alto impatto o sollecita regolarmente tendini e articolazioni. Un aspetto interessante emerso dalla ricerca è la capacità del collagene di stimolare la sintesi tendinea quando viene assunto poco prima dell’allenamento, idealmente trenta-sessanta minuti prima, insieme alla vitamina C. Questo approccio, sembra facilitare la deposizione di nuovo collagene proprio nel periodo in cui il tessuto tendineo viene sollecitato dall’attività fisica, migliorandone la capacità di recupero. Non a caso, alcune evidenze suggeriscono un effetto favorevole nel supporto alla guarigione di tendinopatie e microlesioni. È importante ricordare, tuttavia, che il collagene non ha un ruolo diretto nella crescita muscolare. Non è una proteina completa dal punto di vista amminoacidico e non fornisce quantità significative di leucina, l’amminoacido chiave per stimolare la sintesi proteica muscolare. Per lo sviluppo della massa muscolare rimangono essenziali un adeguato apporto proteico totale e una corretta periodizzazione dell’allenamento di forza". 

Consigli per la scelta? 
"Esistono formulazioni e modalità produttive con maggiori evidenze. Il collagene idrolizzato è una miscela di peptidi ottenuti dalla frammentazione del collagene naturale per ottenere una migliore biodisponibilità e un miglior assorbimento: è versatile, utile per un supporto generale e permette di raggiungere facilmente dosaggi elevati (5-10g per la pelle, 10-15g o più per articolazioni e ossa) utili ad esempio negli sportivi o quando si desidera un’azione ampia su pelle e articolazioni. I peptidi bioattivi specifici rappresentano formulazioni più selettive. Verisol® è stato studiato per agire sui fibroblasti del derma, con risultati documentati su elasticità cutanea, rughe e compattezza della pelle. Fortigel® stimola i condrociti e sostiene la sintesi di cartilagine, mentre Fortibone® agisce sugli osteoblasti, favorendo la salute ossea. Quando esiste un obiettivo preciso, queste formulazioni risultano in genere preferibili, perché supportate da evidenze cliniche specifiche e perché interagiscono con cellule bersaglio ben definite. Nella scelta è importante considerare anche i cofattori. La vitamina C è essenziale per la sintesi del collagene endogeno e ne potenzia l’efficacia; per questo motivo dosi moderate di vitamina C (80–200 mg almeno) sono spesso utili. L’acido ialuronico migliora idratazione e densità della matrice extracellulare, risultando particolarmente utile nelle formulazioni orientate alla pelle. Per articolazioni e ossa, invece, può avere un ruolo meno centrale, mentre possono essere rilevanti vitamine D e K2 (da aggiungere come integrazione se carenti). In sintesi, se si desidera un’azione mirata (pelle, articolazioni, osso), è preferibile scegliere peptidi specifici associati a cofattori adeguati. Se l’obiettivo è più generale o se si vuole raggiungere un apporto maggiore, il collagene idrolizzato tradizionale, idealmente con vitamina C, rappresenta una scelta valida. La formulazione andrebbe quindi scelta in base al risultato che si intende ottenere".

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