Champions sì o no? I due piani estivi di Giuntoli. Che prepara addii shock e grandi acquisti

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La dirigenza bianconera progetta diverse strategie per il prossimo mercato: uno post qualificazione alla massima competizione internazionale, l'altro per una Signora senza l'Europa che conta

Giovanni Albanese

Collaboratore

13 marzo 2025 (modifica alle 17:37) - TORINO

Campo centrale: la Juve sta lavorando per crescere, e dunque per dar seguito allo sviluppo di questo primo anno complesso provando a individuarne gli errori per evitare di ripeterli. Campo largo: non si raggiungesse per qualsiasi motivo la qualificazione alla prossima Champions League, ci sarebbe da stravolgere tutto o buona parte delle certezze consolidate fin qui, per ripartire ancora una volta. E a quel punto sarebbe tutto meno scontato a qualsiasi livello: non solo Thiago Motta non avrebbe alcuna speranza di rimanere sulla panchina della Juve (le quotazioni tra l’altro sono in ribasso a prescindere) ma sarebbero da rivedere anche diversi altri aspetti del progetto avviato l’estate scorsa per dare forma al nuovo ciclo.

A RISCHIO

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Senza la Champions League, la Juve farebbe fatica a trattenere diversi giocatori per due motivi principali: non sarebbe in grado di reggerne i costi e non sarebbe più in linea con le loro ambizioni. E l’elenco di quelli a rischio partenza non sarebbe neanche contenuto, considerato che alcuni sono arrivati in prestito per tenere l’asticella alta sulla squadra proprio sul livello europeo. A partire da Kolo Muani, che ha scelto la Juve per battere la prima linea di un top club che gli offre la possibilità di avere ampio spazio, a differenza di quello che gli riserverebbe il Psg: tant’è che alla Continassa sperano di poterlo trattenere per un altro anno senza doverlo acquisire, facendo leva sulla volontà del calciatore. Ma sulla stessa linea ci sarebbero anche Veiga (che è più difficile da convincere, considerato che il Chelsea vorrebbe riaverlo a casa già al Mondiale per Club) e Conceiçao (bianconero per un prestito oneroso alto e con una clausola da 30 milioni).

SACRIFICATI

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Se è vero che il piano di crescita della Juve potrebbe passare dalla scelta di sacrificare qualche pezzo pregiato per aumentare il gruzzoletto a disposizione sul mercato, senza i crediti garantiti dalla massima competizione europea (ci sarebbe un danno economico di oltre 100 milioni fra contributo Uefa, sponsor e biglietteria) il club sarebbe costretto a cedere qualche giocatore top per rientrare dall’ammanco economico. E a quel punto il sacrificio potrebbe essere un po’ più ampio: a rischio profili potenzialmente cedibili a buon mercato, da Yildiz a Cambiaso, passando per qualsiasi altro talento che è stato scelto con strategia ma che potrebbe garantire al club una plusvalenza utile a rimettere in pari i conti a bilancio. Senza la Champions, la Juve potrebbe soltanto ripartire dai propri giovani e mettere a posto la rosa con un mercato più accurato, di livello inferiore ai profili che pensa invece di portare a Torino per fare il salto di qualità.

PIANO MERCATO

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Al netto delle riserve da sciogliere sul conto di Thiago Motta (per i limiti mostrati dal tecnico fino a questo momento, in una struttura molto complessa come quella che ha la Juventus), il club è convinto di aver costruito un organico di grande valore e prospettiva, che va potenziato ulteriormente con altri 3-4 innesti al massimo. Con la certezza di poter essere protagonista nella prossima Champions League, la Juve farebbe scattare quel piano mercato che Giuntoli ha messo a punto da un po’ di tempo, che prevede l’inserimento di un attaccante importante (Osimhen è il nome in cima alla lista, non l’unica ipotesi), un centrocampista che possa aumentare la qualità della rosa (piace molto Tonali) e almeno un difensore capace di dare equilibrio nelle due fasi (Hancko, il preferito). Operazioni che andrebbero a completare una base ritenuta dalla società molto valida, anche se i risultati fin qui non sono stati in linea alle aspettative di tutti.

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