Certificato di malattia: arriva la televisita per giustificare l’assenza dal lavoro

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Semplificazioni

Oggi è obbligatoria la presenza nello studio medico o a domicilio. Fimmg: servirà un accordo nella Conferenza Stato Regioni per rendere operativa la norma

di Ernesto Diffidenti

8 dicembre 2025

Il disegno di legge sulle semplificazioni entrerà in vigore il 18 dicembre con due importanti novità per i pazienti e i medici di famiglia: il certificato per l’assenza del lavoratore potrà essere rilasciato anche a distanza tramite una televisita (oggi è obbligatoria la visita in presenza nello studio medico o a domicilio) mentre la ricetta per la prescrizione di farmaci destinati ai pazienti cronici sarà valida 12 mesi. Si tratta di due misure, richieste a gran voce dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) proprio per alleggerire i carichi burocratici che gravano sugli studi che, tuttavia, non saranno immediatamente operative.

Sulla televisita per i certificati di malattia, sottolinea Fimmg, bisognerà aspettare un accordo nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, mentre per le prescrizioni valide 12 mesi, saranno sufficienti 90 giorni a partire dal 18 dicembre (quando entrerà in vigore la legge sulle semplificazione) per mettere a punto un decreto attuativo del ministro della Salute, di concerto con il ministro dell’Economia, che definirà le modalità di attuazione della norma anche per garantire che non ci siano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Le nuove regole per i certificati di malattia

Con la nuove norme il medico di famiglia, diversamente da quanto avviene oggi, potrà rilasciare il certificato di malattia per giustificare l’assenza al lavoro anche a distanza, tramite una televisita. L’articolo 58 del ddl semplificazioni, infatti, equipara la certificazione effettuata da remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Quando accadrà? Non immediatamente, precisa la Fimmg spiegando che “la legge rinvia l’esecuzione a un successivo Accordo che sarà assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in questa sede, su proposta del ministro della Salute, saranno definiti i casi e le modalità del ricorso alla telecertificazione”. Fino ad allora resteranno in vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente e resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità telematica. “I medici - continua Fimmg - continueranno a vigilare e partecipare attivamente alle determinazioni portando la propria esperienza messa in campo nel periodo della pandemia per le certificazioni dei positivi al Covid”.

Oltre 16 milioni di certificati nei primi sei mesi dell’anno

Secondo l’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” dell’Inps, nel primo semestre del 2025 sono stati spediti complessivamente 16,5 milioni di certificati, di cui il 75,9% dal settore privato, con un aumento complessivo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2024. Per quanto riguarda l’attività di verifica ispettiva dello stato di malattia del lavoratore, nel primo trimestre 2025 sono state effettuate circa 223 mila visite fiscali, in leggera diminuzione (-3%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; tale andamento negativo si riscontra anche nel settore privato con una variazione pari a -11,4% mentre il pubblico presenta una crescita del 7,9%. In termini relativi il numero delle visite mediche per mille certificati pervenuti è in diminuzione in entrambi i settori passando da 20 a 15 nel privato e da 46 a 44 nel pubblico.

Cronicità: la ricetta sarà valida 12 mesi

La seconda novità del ddl semplificazioni è contenuta nell’articolo 62 e riguarda la possibilità che hanno i medici di medicina generale di prescrivere i farmaci per patologie croniche fino a dodici mesi, riducendo la necessità di ripetere continuamente le ricette. Come detto, servirà un decreto del ministero della Salute per rendere operativa la misura. Al termine dell’iter normativo, ricorda Fimmg, il medico indicherà nella ricetta ripetibile la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi. Il medico potrà sospendere in qualsiasi momento, la ripetibilità della prescrizione o potrà modificare la terapia, qualora lo richiedano ragioni di monitoraggio sulla ridotta compliance del paziente, la conoscenza e stratificazione dei comportamenti di aderenza alle terapie già a disposizione in un’ottica di appropriatezza prescrittiva finalizzata agli esiti di salute del paziente.

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