Caqueret: "Un giorno Fabregas mi chiamò e mi disse..."

3 ore fa 2

Il centrocampista del Como, al primo gol in Serie A, è diventato uno dei punti fermi del centrocampo di Fabregas: "Qui il progetto è solido, il gruppo ha grande talento". E per la prossima stagione rilancia: "Abbiamo tutte le carte in regola per fare una grande annata"

Giulio Saetta

17 maggio - 09:16 - MILANO

"U na grande emozione il mio primo gol in Serie A. Sono davvero felice, era importante per me e per la squadra". Nella prima intervista in Italia, non sta nella pelle Maxence Caqueret, centrocampista francese del Como arrivato a gennaio per 15 milioni, acquisto più costoso della storia del club. 

 Maxence Caqueret of Como 1907 celebrates after scoring their team's first goalduring the Serie A match between Como 1907 and Cagliari Calcio at Stadio G. Sinigaglia on May 10, 2025 in Como, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Maxence Caqueret, Como   


Era la prima volta che lasciava la Francia e il club in cui è cresciuto e ha sempre giocato

"Decidere di lasciare il Lione è stato un momento delicato della mia vita. È stata una sensazione strana ma ero pronto per questo cambiamento, sentivo che la mia carriera ne aveva bisogno". 

Come per altri nuovi arrivi, è stato Fabregas a convincerla? 

"Lui è stato il catalizzatore del mio arrivo a Como. Al telefono disse che mi conosceva molto bene, che aveva giocato contro di me diverse volte quando era al Monaco, che mi aveva osservato molto e che gli piaceva il mio stile di gioco. Pensava che potessi dare un contributo reale alla squadra e contava su di me. Un messaggio che mi ha davvero toccato". 

Fabregas mi ha detto che gli piaceva il mio stile e contava su di me. Mi ha toccato

Maxence Caqueret

Tatticamente, il suo impiego in campo è significativo perché racchiude lo spirito e i più importanti principi tattici di Fabregas: ce lo vuole spiegare? 

"La mia posizione in campo dipende anche dalle partite e dagli avversari, ma è vero che sono abbastanza versatile: posso giocare come 6, 8 o 10. È una qualità che mi permette di adattarmi a diversi sistemi. L’allenatore ci chiede semplicemente di pressare alto, di portare la palla nella metà campo avversaria, se possibile. E poi, quando abbiamo la palla, di posizionarci al meglio per mantenere il possesso ed essere il più pericolosi possibile. Credo di avere un buon profilo per il suo stile di gioco. Non ho preferenze. Quando gioco più basso, il mio ruolo è diverso: sono più un regista. Quando gioco più alto, mi occupo più dei penultimi o degli ultimi passaggi, o anche della rifinitura". 

A chi si ispira? 

"Non ho idoli particolari, ma è vero che mi piacevano Iniesta e Xavi nel Barcellona, incredibili nell’interpretazione del ruolo". 

Como?s  Como 1907's Maxence Caqueret celebrate     during the Serie A Enilive 2024/2025 soccer match between Como and Cagliari at the Giuseppe Sinigaglia stadium in Como, north Italy - Saturday  May 10 2025 Sport - Soccer. (Photo by Antonio Saia/LaPresse)

Caqueret festeggia il gol contro il Cagliari-

Queste sei vittorie di fila testimoniano il cambio di mentalità della squadra

"Sì, e anche che il progetto è coerente. Attualmente siamo la squadra più in forma d’Europa, il che dimostra che il gruppo funziona e che c’è molto talento. E come ho detto, dimostra che il progetto è solido e che il metodo di lavoro è buono". 

Lei che ha giocato le coppe, sia l’Europa League sia la Champions, crede che nella prossima stagione il Como possa partire con questo obiettivo? 

"Abbiamo tutte le carte in regola per disputare una grande stagione l’anno prossimo. Non sarà facile, perché quello italiano è un campionato molto duro in cui competono squadre molto forti. Ma quest’anno abbiamo dimostrato di essere in grado di competere con questi grandi club. Con il tempo e la giusta preparazione, credo che potremo raggiungere questo obiettivo in futuro". 

Abbiamo tutte le carte in regola per disputare una grande stagione l'anno prossimo

Maxence Caqueret

E a proposito di Champions, Inter favorita sul Psg? 

"Non credo ci sia una favorita. Sono squadre con stili molto diversi. Sarà una partita molto interessante, una di quelle che ogni calciatore ama vedere". 

La squadra e l’avversario che l’hanno colpita di più in Italia? 

"Il Bologna ci ha messo molto in difficoltà e abbiamo perso. È una squadra molto forte e combattiva e soprattutto tatticamente bene organizzata, l’aspetto che mi ha colpito di più. L’avversario più forte è Reijnders: grandissime qualità, giocatore completo".

Leggi l’intero articolo