Cambio gomme e freni sulla tua e-bike: guida pratica e consigli utili

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Un giro in e-bike può trasformarsi in un incubo se le gomme sono consumate o le pastiglie dei freni non fanno più il loro dovere. Ecco come sostituirle e mantenerle in forma, con trucchi da officina e spiegazioni semplici per pedalare sicuri e senza sorprese

Riccardo Piergentili

3 settembre - 16:51 - BREMBATE (BG)

Entrare in officina è un po’ come aprire la porta della cucina di un ristorante: si scoprono i segreti del mestiere. Nel nostro caso, i fornelli sono chiavi dinamometriche e brugole e al posto del menù del giorno ci sono gomme e pastiglie freno di una e-bike. La protagonista è la Merida eOne-Sixty 875 con telaio in alluminio, motore Shimano e batteria da 750 Wh (estendibile di altri 360 Wh). Una bici che pesa circa 22 kg, quindi ben più di una muscolare, e che chiede una manutenzione all’altezza delle sue prestazioni. Oggi il menù prevede sostituzione dei pneumatici e controllo delle pastiglie. Un lavoro apparentemente semplice, ma che nasconde insidie da non sottovalutare.

1Smontare le ruote

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Il primo passo è liberarsi delle ruote. Sembra facile, e lo è, se si ricorda un dettaglio: prima di smontare la posteriore va inserito il rapporto più lungo, così la catena resta tesa e non diventa un serpente impazzito al momento della rimozione. La Merida, come quasi tutte le e-bike moderne, monta perni passanti: una brugola da 8 per il posteriore, una da 6 per l’anteriore, e il gioco è fatto. Un avvertimento da officina, però: mai, e ripetiamo mai, giocare con le leve del freno a ruota smontata. È il gesto più istintivo e più sbagliato: senza il disco inserito, i pistoncini della pinza escono troppo e si rischia di passare il pomeriggio a tentare di rimetterli al loro posto.

2Quando una gomma dice basta

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Capire se un pneumatico va sostituito non è solo questione di altezza del tassello. Certo, se sembra un prato rasato male è ora di cambiarlo, ma il vero nemico è l’usura laterale. Un tassello basso e smussato perde la sua funzione principale: lo spigolo vivo che genera grip sullo sterrato. Su una e-bike, con peso maggiore e coppia extra del motore, questo dettaglio fa la differenza tra divertirsi e scivolare. La diagnosi, nel nostro caso, è impietosa: la gomma posteriore è da buttare.

3Montare il nuovo pneumatico

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Qui inizia il balletto tra leve in plastica e in metallo. Meglio iniziare con quelle in plastica: più delicate, ideali per non rovinare cerchio e camera d’aria. Il cerchio, infatti, è tubeless ready, ma con camera d’aria montata: un classico. Una volta tolta la vecchia gomma, si monta la nuova rispettando il senso di rotazione (sbagliarlo significa rifare tutto da capo, e nessuno lo desidera). La camera d’aria va inserita a metà dell’operazione, come una farcitura tra due strati, e solo dopo si completa il montaggio. Il gonfiaggio è un rito: prima un colpo a 5-6 bar per far assestare tutto, poi si sgonfia, e infine si porta la pressione a circa 2 bar per l’uso off-road. Un manometro digitale è l’amico che non tradisce, perché la sensibilità del pollice, in questo campo, è peggio di un oroscopo.

4Freni: meglio fermarsi in tempo

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Con la ruota smontata è il momento perfetto per controllare le pastiglie. Operazione semplice: una brugola da 3, si sfila il fermo e le pastiglie escono. Qui non serve fare filosofia: se sono troppo consumate vanno cambiate, altrimenti si possono rimontare. In questo caso la diagnosi è positiva: le pastiglie hanno ancora vita davanti a sé.

5Rimontaggio e serraggi: precisione svizzera

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Una volta rimontate ruote e pastiglie, arriva il momento dei serraggi. Qui entra in scena la chiave dinamometrica, strumento spesso sottovalutato. Sul perno anteriore basta rispettare i valori indicati, tra 9 e 13,5 Nm. Per il posteriore la faccenda si complica: prima va serrata la parte esterna a 25 Nm con una chiave più robusta, poi si avvita il perno dalla parte sinistra. Non è pignoleria, è sicurezza.

6Fine lavori: pronti a tornare in sella

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La manutenzione si chiude con un gesto simbolico: rimettere a posto gli attrezzi. Perché un’officina ordinata è il segno di un lavoro ben fatto, e perché la prossima volta non si vuole passare mezz’ora a cercare la brugola da 6 finita sotto il banco. La Merida eOne-Sixty è di nuovo pronta a mordere i sentieri del Vittoria Park. Pneumatici freschi, freni controllati, pressione perfetta. Il bello della manutenzione è proprio questo: permette di tornare a guidare con la certezza che la bici risponderà come deve, senza sorprese. E mentre si esce dall’officina, con le mani ancora sporche di gomma e un sorriso soddisfatto, resta la sensazione di aver fatto qualcosa di utile, quasi terapeutico. Perché prendersi cura di una e-bike non è solo manutenzione: è un modo per godersi ogni metro di sterrato con più sicurezza e più divertimento.

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