Con una punizione da fuori
area potente, precisa, disegnata con il pennello, il campione
del mondo della nazionale argentina Ángel di Maria, ha dato la
vittoria sabato alla sua squadra del cuore, il Rosario Central,
nel derby concluso 1 a 0 con lo storico rivale cittadino, quel
Newell's Old Boys che ha allevato invece il talento di Lionel
Messi.
Un gesto tecnico che non lascia spazio a dubbi e che ha
riscosso l'ammirazione unanime di tifosi ed esperti. "Golazo
incredibile", "Di Maria nella leggenda", "Gol da sogno". I
titoli dei giornali oggi sono tutti per lui che una volta di più
è riuscito a far passare in secondo piano i problemi sociali ed
economici che attanagliano da anni il Paese dove ha scelto
comunque di tornare.
E' da sempre talmente magro che il suo soprannome è 'Fideo'
(spaghetto) una caratteristica che oggi, con i suoi 38 anni gli
permette di correre ancora come se fosse un ragazzo, ma a
mettergli le ali è anche la sua gente, la sua città. "Ho
sofferto molto insieme alla mia famiglia per compiere questo
sogno, il sogno di poter giocare ogni settimana nel Gigante di
Arroyito (lo stadio del Rosario Central). Questa vittoria è
anche per loro. La vita mi ha portato da molte parti e oggi sono
felice nel posto dove volevo tornare", ha dichiarato in lacrime
e ancora incredulo al termine della partita il giocatore che
pure ha vestito le magliette dei maggiori club europei, dal
Manchester United al Real Madrid; dal Paris Saint Germain alla
Juventus e al Benfica.
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