Le Borse europee si confermano in
rosso a metà seduta, con gli indici che scontano il riaccendersi
delle tensioni commerciali, con le accuse tra Usa e Cina e
l'aumento dei dazi statunitensi su acciaio e alluminio, e di
quelle geopolitiche, dopo l'attacco a sorpresa dell'Ucraina a
danno dei bombardieri nucleari russi.
Francoforte cede lo 0,8%, Parigi lo 0,7%, Milano lo 0,3% e
Londra lo 0,05% mentre a New York i future sull'S&P 500 cedono
lo 0,5% e quelli sul Nasdaq lo 0,7%. Crescono i rendimenti dei
titoli di Stato sulle due sponde dell'Atlantico, con i Btp in
rialzo di 4 punti base al 3,52%, mentre continua la discesa del
dollaro, che ha accumulato cinque ribassi mensili consecutivi, e
scambia a 1,141 sul dollaro (-0,6%), indebolito dai timori di
debolezza dell'economia americana e di un taglio dei tassi della
Fed.
I mercati attendono anche conferme, dal dato sull'inflazione
dell'eurozona di domani, all'attesa riduzione del costo del
denaro da parte della Bce nella riunione di giovedì.
L'incertezza premia l'oro, che scambia appena sotto i 3.350
dollaro l'oncia.
Sui listini europei soffrono i titoli legati all'export
mentre corrono quelli della difesa, sostenuti dai piani di spesa
del governo britannico, e i petroliferi, in scia al rally del
petrolio. A Milano arrancano Iveco (-3,8%), Stellantis (-3,6%),
Stm (-2,5%), Cucinelli (-2,1%), Campari (-1,8%), Amplifon
(-1,6%) e Pirelli (-1,5%) mentre si mettono in luce Tenaris
(+3,3%), Saipem (+1,6%), Eni (+1,4%) e Leonardo (+1,4%). Tengono
anche le utilities, Tim (+0,6%) e le banche, con in testa Mps
(+0,6%) e Mediobanca (+0,5%). Fuori dal Ftse Mib corre la Juve
(+5,6%) dopo la nomina di Damien Comolli a nuovo direttore
generale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA