"Suggerii appena arrivata al
Governo la semplificazione della procedura per l'acquisto di
materiali sensibili nella ricerca - dalle provette ai reagenti,
ai telescopi - perché per comprare ad esempio un telescopio
prodotto solo da un'azienda bisogna comunque aprire bandi di
acquisto complicatissimi", "era il 2022 e il presidente
dell'Autorità anticorruzione Giuseppe Busia mi definì una
delinquente". Così la ministra della Ricerca e Università Anna
Maria Bernini in un passaggio della conferenza stampa al
tecnopolo-Dama di Bologna a proposito della necessità di
"velocità" per il mondo della ricerca.
"Stavo cercando di smantellare i processi di acquisti... Il
presidente dell'Anac è bravissimo - chiarisce - ma dobbiamo
continuare a farci i conti. Allora ho preso scienziati, premi
Nobel, l'Accademia dei Lincei, per convincerlo che così non si
va avanti. L'eccesso di procedura... le catene alla ricerca
stanno nelle carte e nelle regole inutili. Io come ministro ho
azzannato il polpaccio nel 2022, e ancora non lo mollo.
L'Accademia dei Lincei lo ha chiesto anche in documento, sono
tutti d'accordo su quello che sto dicendo. È uno svantaggio
competitivo tenere la palla alla caviglia dei nostri
ricercatori". "Io - ha rimarcato Bernini - sto continuando ad
alleggerire questa parte".
La ministra rispondeva a Alberto Sangiovanni Vincentelli,
presidente della Fondazione Chips-IT, di rientro dalla
California, che invocava maggiore velocità per l'Italia. "Siamo
troppo lenti su tutto - si è rivolto alla ministra Bernini -
Abbattiamo barriere burocratiche inutili, controlli, sotto
controlli...". "Se facessi un decimo di quello che lei mi chiede
mi arresterebbero", ha replicato anche con una battuta la
Bernini.
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