Il tennis vario e imprevedibile del mancino di Castellanza può far male al numero 6 Atp, uscito dalla Top-10 e non a proprio agio sul veloce
Francesco Sessa
6 febbraio - 21:46 - MILANO
Battuto Medvedev, perché non sperare di replicare contro Tsitsipas? Viene l’acquolina in bocca, davanti al tennis atipico ed elettrizzante di Mattia Bellucci. E allora sotto con un altro ex Next Gen che si è un po’ perso, proprio come Daniil: raggiungere la semifinale nel 500 di Rotterdam non è utopia, per un ragazzo che ha già dimostrato di poter essere un rebus per molti, quando azzecca la giornata giusta. Tsitsipas è riuscito a eliminare lo scomodo Tallon Griekspoor, padrone di casa e mattatore di Berrettini, nonché avversario sempre insidioso su cemento indoor: il greco ha vinto 7-5 al terzo set, dopo aver perso il primo parziale. Una prova anche di carattere da parte di un giocatore che troppo spesso, negli ultimi anni, è apparso rassegnato, apatico, poco propenso a entrare nella lotta e a sporcarsi le mani di fango. Da qui l’uscita dalla top-10, élite in cui Tsitsipas potrebbe rientrare proprio grazie a un percorso importante a Rotterdam: il greco è ufficialmente numero 12 ma ha già guadagnato una posizione virtuale, anche se alle calcagna ci sono Holger Rune e Ben Shelton, ancora in corsa tra il 500 olandese e il torneo di Dallas.
probabilità
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Ragionamenti di classifica che, al momento, lasciano il tempo che trovano. Sicuramente, il Bellucci ammirato contro Medvedev può battere questo Tsitsipas. E lo Tsitsipas degli ultimi tempi può perdere contro un Bellucci ispirato. Vasi comunicanti che aggiungono pepe a una sfida intrigante già solo per le caratteristiche dei due giocatori: da una parte un mancino, dall’altra un destro con rovescio a una mano. Non scomodiamo la rivalità Federer-Nadal, ma sicuramente nel tennis un po’ standardizzato dei nostri giorni si tratta di un incastro che incuriosisce. E Mattia, con il suo gioco rock ‘n roll e imprevedibile, può dare fastidio al greco: la diagonale mancina, in particolare, può essere la chiave della partita. Bellucci spingerà verso il rovescio di Tsitsipas, punto debole di Stefanos dall’alba dei tempi e colpo con cui il greco perde campo spesso e volentieri, soprattutto sulle superfici veloci come Rotterdam. E se è vero che l’avvio di torneo è stato buono per Tsitsipas (vittoria in due set contro il numero 138 del mondo, Harold Mayot, prima del successo su Griekspoor), è altresì vero che è presto per capire se Stefanos sta ritrovando la strada. Non va dimenticato che agli Australian Open il greco non superava nemmeno il primo turno, sorpreso dalle botte da fondo del giovane Alex Michelsen, nato nel 2004 e dunque di tre anni più giovane di Bellucci. Mattia è del 2001, sta arrivando tardi rispetto ad altri (ovviamente Sinner, ma anche Musetti, Cobolli, Arnaldi) ma non c’è da stupirsi: il ragazzo di Castellanza (provincia di Varese) ha dovuto fare i conti con vari problemi di natura fisica e non ha mai trascurato gli studi, dal momento che ha frequentato un liceo linguistico paritario, dunque con la possibilità di allenarsi solamente nel pomeriggio. Se a questo aggiungiamo un tennis fuori dagli schemi, anarchico e creativo… già ritagliarsi un proprio spazio nel tennis del 2025 è una grande notizia.
FRAGILITà
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Le fragilità – anche mentali – di Tsitsipas possono essere esasperate dall’imprevedibilità di Bellucci, uno che non scende a compromessi. Serve da sotto perché “me la sento”, senza starci troppo a pensare. Medvedev, giocatore spaesato con sempre meno certezze, non ci ha capito nulla e ha sbroccato, sbagliando anche colpi banali. Mattia proverà a esplorare i punti di debolezza del greco: si è già detto del rovescio, ma anche sul gioco fuori posizione Stefanos perde certezze. Per Bellucci, sicuramente, sarà una prova di maturità importante: in carriera non aveva mai battuto un top-20 prima di Medvedev, ora dovrà eliminarne due di fila. Impossibile? Non per Mattia, capace di tutto e forse anche del suo contrario: sicuramente, un tennista da seguire fino in fondo. E che, giocando come contro Daniil, può davvero sognare.