Azzi: "La pirateria un problema culturale". Simonelli: "Pronti a chiedere i danni"

3 ore fa 2

Chiellini: "Il governo deve aiutare il calcio. Serve un tavolo, la nostra è un’industria, non solo un gioco"

Pierfrancesco Archetti

Giornalista

8 novembre - 00:43 - MILANO

Diritti tv e crescita del prodotto calcio, confronto con le esigenze del tifoso e la piaga della pirateria. Nella ricca agenda del Football Business Forum uno dei temi principali è stato affrontato dal presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli in compagnia del Ceo di Dazn Italia Stefano Azzi e di Valerio Gori, responsabile marketing dell’Atletico Madrid. Simonelli ha esordito così: "Le Ott hanno cambiato la tv, ma la tv tradizionale non è morta, molte combinano con le Ott. Ora la tv si adegua alle persone. Il consumatore sceglie tutto, c’è un approccio individualizzato con esigenze diverse, quindi facciamo pacchetti diversi. E anche la pubblicità è personalizzata, questo può incrementare gli investimenti. I grandi player internazionali investono sempre più sullo sport. Noi siamo molto impegnati all’estero. Saremo la prima Lega al mondo a giocare in Australia, ci sono critiche, i tifosi non capiscono, però ci serve per riavvicinare il mondo al calcio italiano". 

le misure

—  

Tema centrale del dibattito, comunque, la pirateria. Secondo Stefano Azzi: "Il problema è serio, perché è molto diffusa in Italia. I giovani ma non solo loro considerano che sia cool: non pago, sono bravo. Ma è un problema. Il lavoro di tutta la industry viene vanificato da leggerezze pericolose, atti illegali. Parliamo di 350 milioni l’anno che vengono sottratti alle casse dello sport. Più del 65 per cento degli “evasori” ha un reddito medio alto, si tratta di persone che non hanno certo problemi economici e che si possono tranquillamente permettere un abbonamento. Questo ci dice che è un tema culturale, non di povertà. Bisogna responsabilizzare le persone e per farlo si agisce anche attraverso le multe. Come accade quando non si rispetta il codice stradale. Chi consuma contenuti illegalmente lascia una traccia online. Se pirati vieni scoperto anche anni dopo". Simonelli ha aggiunto che dopo Dazn anche la Lega di A si prepara a chiedere un indennizzo ai pirati del calcio. La richiesta di «risarcimento» sarà superiore ai 500 euro avanzati da Dazn: "Vogliamo far sapere a tutti che ci stiamo muovendo, faremo pubblicità sui giornali. La pirateria è un reato e va combattuta". 

chiellini e il futuro

—  

"Il calcio si sta sempre più globalizzando e centralizzando. La Premier League rimane irraggiungibile. E la Serie A deve attuare un percorso di crescita fondamentale per sopravvivere. L’interesse mondiale per il nostro campionato sta crollando drasticamente. La soluzione per evitare la caduta? Sono necessari anche aiuti del governo. Certo poi la differenza la fanno i campioni. Però manca un tavolo collettivo in cui si parli del calcio come un’industria vera e non solo come un gioco. Vogliamo essere competitivi". Giorgio Chiellini ora è Director of football strategy della Juve. Ma dall’alto della sua laurea in economia più master in business administration spazia a tutto campo. Chiellini ha giocato anche al Los Angeles Fc, sa come ci guardano dall’altra parte dell’oceano: "Dall’America siamo visti come un’occasione, poi però ti scontri con la burocrazia. Milan e Inter sullo stadio hanno dato un segnale: la necessità è sempre di migliorare le strutture. In America sperano di fare business non solo attraverso i giocatori ma con stadi e tutto quello che c’è all’interno". E la Juve, passata attraverso anche delle difficoltà economiche? "L’obiettivo è di rimanere competitivi. Vittorie e sostenibilità sono binomio necessario. Gli investimenti sulle giovanili non mancano: Yildiz è arrivato dalla Next Gen, siamo stati pionieri, i primi a farlo. Proseguiremo". 

arbitri

—  

Al panel su Sport e tecnologia hanno partecipato Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitri della Fifa, Eliaz Zamora, Chief Technology Officer del Siviglia che ha raccontato come il suo club sia stato un pioniere nell’uso dei dati già dal 2019, il direttore di Ibm Software Spagna, Fernando Suarez, ed Edoardo Noto, T&T customer/digital Deloitte. Arriveremo a una partita diretta dall’intelligenza artificiale? Difficile, anche se il futuro è già qui, ma Collina ha spiegato quanto la tecnologia abbia aiutato il calcio e il mondo arbitrale, talvolta anche «salvando delle vite». "Ci saranno nuove app, però per vedere quanto ci vogliamo spingere in là, dovremo riflettere su quanto vorremmo usare. I dati servono anche agli arbitri per prepararsi, proprio come per i club. Usiamo la tecnologia prima e dopo la partita per dare ottime prestazioni: noi non siamo perfetti, una decisione sbagliata con il Var può essere corretta".

Leggi l’intero articolo