Attivazione del core: dal centro alla stabilità dinamica e posturale

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L’esperto chiarisce il suo ruolo essenziale nello sport e nella vita di tutti i giorni

Daniela Cursi Masella

16 settembre - 17:17 - MILANO

Tutto dipende dal core, ossia “da un insieme di muscoli che permettono la stabilità della colonna vertebrale per poterle consentire di fare da punto fisso per l’esecuzione di movimenti periferici”. Con queste parole, Dario Molinari, osteopata, fisioterapista e insegnante di educazione fisica, anticipa un tema che non va sottovalutato nell’ottica della longevità. “I vari movimenti del corpo umano - premette l’esperto - sono possibili tramite l’attivazione di varie catene cinetiche (insieme di fasce e di muscoli), che risulta possibile solo se esiste una stabilità della porzione centrale del corpo: quella del core”. 

Perché bisogna attivare il core

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Quando si parla di “core”, ci si riferisce a grandi linee a 4 muscoli: trasverso dell’addome, muscoli del pavimento pelvico, multifido (erettori della colonna) e diaframma. L’appello dell’osteopata è chiaro: “Il corretto uso del core influisce su funzioni di tipo viscerale e gastroenterica ed è determinante per la postura. Si presume che da esso origini la maggior parte dei movimenti funzionali di tutto il corpo, inclusi i gesti atletici e sportivi. Ecco perché molte persone, a causa di stili di vita frenetici e sedentarietà, hanno perso la capacità di eseguire movimenti anche semplici della vita quotidiana. Perché non attivano il core. La carenza del trofismo di questa parte centrale del corpo può essere alla base di varie patologie. Un minor controllo neuro/motorio del core - aggiunge - oltre ad essere responsabile di una minore performance atletica, può implicare vari scompensi muscolo-articolari e predisporre l'insorgenza di infortuni”. 

Come si fa l'attivazione del core

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Trovata la causa, identificata la soluzione: occorre mettersi in movimento. “Un buon modo per allenare il core - spiega Dario Molinari - è con esercizi multi articolari, dove viene coinvolto tutto il corpo con le varie catene cinetiche e il core come punto di raccordo e controllo di queste. Si possono eseguire esercizi di tipo isometrico, dove il più famoso è il plank, facendo attenzione all’attivazione del muscolo trasverso dell’addome e ad una corretta postura del bacino. Altri esercizi in isometria possono essere il glute bridge, il side plank, il dead bug e il bird dog. Quando si è raggiunto un buon controllo del core in isometria allora gli stessi esercizi possono essere trasformati in esercizi dinamici con instabilità, proprio per stimolare il controllo motorio. Le discipline che lavorano sul core sono la ginnastica posturale, il pilates, lo yoga e il tai chi. In casi specifici di grosse alterazioni - precisa l’esperto - sarebbe il caso di farsi seguire da un osteopata, da un fisioterapista, oltre ad un insegnante di educazione fisica. Anche un bravo personal trainer possiede competenze nella prevenzione degli infortuni”. 

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