Atletico, maledizione infinita: il Real ai quarti, Ancelotti esulta. Ma che giallo ai rigori

23 ore fa 1

Gallagher segna dopo pochi secondi, al 120' il risultato non cambia. Dal dischetto decide un doppio tocco di Alvarez, la chiude Rudiger che tira male ma è fortunato

Luca Taidelli

Giornalista

12 marzo 2025 (modifica il 13 marzo 2025 | 00:22) - MILANO

Il Real di Ancelotti è più forte di tutto e tutti. Passa ai quarti di Champions dopo un derby di Madrid di rara intensità in cui l'Atletico segna subito con Gallagher, si salva con l'errore dal dischetto di Vinicius ma poi ai rigori fa festa in modo rocambolesco. Decide infatti l'annullamento del penalty di Alvarez, che scivola al momento del tiro e col destro la manda sul sinistro prima di metterla sotto la traversa. Doppio tocco e beffa surreale che allunga una maledizione colchonera che è iniziata nella famosa finale del 2014.

primo tempo

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Partenza col botto: Gallagher che la stappa dopo una manciata di secondi al termine di un'azione manifesto del Cholismo. Aggressione e recupero palla di Griezmann, Alvarez da regista offensivo innesca a destra Llorente sul cui cross basso Giuliano Simeone e Rudiger si contrastano, lasciando passare il pallone per l'inserimento del nazionale inglese che fa esplodere un Metropolitano già elettrico di suo. Il Real ci mette qualche minuto ad assorbire il colpo che mette in parità la sfida, poi con la doppia fase di Rodrigo (che in fase di non possesso scala in quello che diventa un 4-4-2 a specchio), il taglia e cuci di Modric e i soliti guizzi a sinistra di Vinicius, spesso raddoppiato perché a Llorente viene il mal di testa, si accampa nella trequarti avversaria. I bianchi però faticano a creare vere occasioni da rete, mentre quando la banda Simeone riparte graffia col mancino di Alvarez. L'ex City ha una tigna che Mbappe - sempre ai margini del match - si sogna e va vicino al 2-0 anche sul finire del tempo, pescato in un fazzoletto da Giuliano. I Colchoneros non sono solo huevos e agonismo, coprono bene il campo e con continue sovrapposizioni mandano in affanno un avversario che pasticcia con altre stelle (vedi mezzo litigio tra Bellingham e Tchouameni che si ostacolano sul cross di Rudiger) e non ha nel proprio dna lo sporcarsi le mani nel fango.

secondo tempo

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Si riparte senza cambi e con lo stesso canovaccio. L'Atletico non dà punti di riferimento e il solito Alvarez scalda subito Courtois con un destro dal limite. Quando trova un varco, il Real non coglie l'attimo (Gimenez a centro area anticipa Bellingham che pure parte in vantaggio sul cross di Rodrygo) e quando sbaglia in uscita vede ripartire le frecce biancorosse, con Asencio decisivo in chiusura su Giuliano.  Al 65' Ancelotti cambia la mediana: fuori Modric e Tchouameni per Camavinga e Vasquez, con Valverde che sale. Proprio Camavinga dalla propria area avvia l'azione che il primo lampo di Mbappè trasforma in un rigore solare di Langlet. Sul dischetto va Vinicius, per gli avversari simpatico come un'otite per i numeri che crea ma anche per qualche sceneggiata di troppo, che calcia però alle stelle mandando in estasi il Cholo e lo stadio che lo beccava dall'inizio. Mentre Simeone lascia in campo i suoi titolari, Ancelotti si gioca la carta Diaz (fuori Rodrygo) e poi Fran Garcia per l'infortunato, e prima pasticcione, Mendy. Il Cholo si tiene due slot per i minuti finali dei regolamentari. Dentro Lino, Correa e Sorloth per Gallagher, Giuliano e Griezmann. Nel recupero si arrende ai crampi un'altra colonna, De Paul, e tocca a Molina, con Llorente che sale in mediana.

supplementari e rigori

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Pur stravolte dopo una gara intensissima, le due squadre provano ad evitare la roulette russa dei rigori con Diaz e Sorloth (oltre al salvataggio di Rudiger su Correa) ma l'1-0 non si schioda. Il Real comunque sembra averne di più con Mbappè e soprattutto Bellingham che ora lottano su ogni pallone, mentre i titolari dei padroni di casa sono in apnea. Ancelotti si toglie il dubbio di un Vinicius bis dal dischetto e al suo posto inserisce il baby fenomeno Endrick. Si va ai rigori. Mbappè, Sorloth e Bellingham spiazzano i portieri, Alvarez segna ma scivolando tocca il pallone due volte. Rigore in un primo momento convalidato, è poi la tecnologia a far fare un passo indietro all'arbitro, ma passa più di un minuto di incertezza e panico in campo e allo stadio per una decisione che non si comprende appieno. Segnano poi Valverde e Correa, Oblak mura Vasquez ma sbaglia anche Llorente (traversa). Rudiger la chiude: tira malissimo ma la fortuna lo assiste e Ancelotti è ai quarti.

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