Arena-Maccaroni, l'Italia di Favo regola anche la Repubblica Ceca e va agli ottavi

2 ore fa 1

Dopo aver vinto il girone eliminatorio a punteggio pieno, gli azzurri di Favo superano anche il primo scontro a eliminazione diretta

Pietro Scognamiglio

15 novembre 2025 (modifica alle 16:44) - MILANO

Non sbaglia un colpo, l’Italia di Massimiliano Favo. Dopo il girone vinto a punteggio pieno, gli azzurrini superano d’autorità anche il primo ostacolo a eliminazione diretta: il 2-0 alla Repubblica Ceca, maturato tutto nel secondo tempo, vale la qualificazione all’ottavo di finale contro la vincente di Croazia-Uzbekistan (di fronte alle 16.45). La permanenza in Qatar prosegue grazie a due gol a tinte giallorosse, che premiano l’approccio propositivo della ripresa: la sblocca Arena, centravanti della Primavera della Roma al secondo gol consecutivo, poi il raddoppio di Maccaroni buttato dentro al momento giusto dalla panchina.

equilibrio

—  

La Repubblica Ceca, pur non essendo reduce da un girone brillante – ha battuto solo il Tagikistan –, è squadra che pare più matura rispetto a quella sconfitta a maggio (2-1) nell’Europeo in Albania. Favo, dopo le ampie rotazioni contro il Sudafrica, torna ad affidarsi a buona parte dei titolari ma conferma Marini laterale basso di sinistra del suo 4-3-3 (l’esterno del Cesena è risalito nelle gerarchie), con Mambuku sul lato opposto. Il primo tempo è di grande equilibrio: i cechi beneficiano della maggiore struttura nei contrasti, ma la sensazione è che gli azzurrini possano trovare da un momento all’altro la strada per mettere a frutto la maggiore qualità. La squadra di Favo parte bene, chiede dopo 18’ un rigore per pestone su Arena (ma all’Fvs l’arbitro olandese Van der Ejik non cambia idea), va in affanno nella parte centrale ma poi si riprende. E infatti l’occasione migliore capita al 41’, quando Arena crossa forte da destra e Inacio trova la zampata su cui si oppone d’istinto il portiere Paar. Peccato. 

cambio di marcia

—  

All’intervallo, però, Favo tocca le corde giuste di un gruppo che conosce in ogni sfumatura, anche caratteriale. Dagli spogliatoi del campo 1 dell’Aspire Center esce un’Italia con gli occhi della tigre, che azzanna la partita e non ci mette tanto a trascinarla dalla propria parte. Il secondo tempo degli azzurrini comincia con un altro piglio e i risultati arrivano dopo appena 7 minuti: sul cross da destra di Mambuku, Paar esce male con i pugni e innesca un flipper in cui cercano la porta prima Luongo, poi Arena che va a segno evitando anche un tentativo di salvataggio sulla linea. L’italiano d’Australia (è nato a Sydney nel 2009, lì dove è andato a prenderlo il Pescara per farlo esordire a 16 anni in Serie C) risulta così ancora decisivo, nella prima partita di questo Mondiale in cui resta a secco Inacio (già 4 gol). Con i suoi primi cambi, Favo butta dentro Baralla e Maccaroni e la lettura si rivela giusta: al 77’ un filtrante no look dello stesso Inacio manda al cross Arena, Kovar sbaglia l’anticipo ed è proprio Maccaroni – mezzala d’assalto, anche lui della Primavera giallorossa di Federico Guidi – a chiudere i conti spegnendo sul nascere quella che sembrava la possibile reazione. La posizione di Arena prima del cross è stata rivista ben due volte all’Fvs su sollecitazione della panchina ceca, ma la decisione di convalidare il gol non è mai cambiata. Nel finale, a blindare il risultato, Longoni chiude la porta in faccia ad Hajek: terza partita su quattro senza subire gol, dato che inietta ulteriore fiducia in vista degli impegni più duri.

Leggi l’intero articolo