Pregiate sospensioni Öhlins, assetto stabile e preciso, trazione inappuntabile in uscita ed elettronica al top: la nuova versione Factory della bicilindrica veneta è un animale da pista, capace di timbrare tempi da sogno senza intimorire e divertire anche lontano dai cordoli
Lorenzo Baroni e Adriano Bestetti
3 agosto - 10:21 - MILANO
Arrivata quest’anno nelle concessionarie Aprilia, la nuova RS 660 Factory rappresenta l’evoluzione più raffinata e grintosa dell’apprezzata bicilindrica sportiva di Noale. Al solito, quando Aprilia lancia una variante Factory delle sue moto, i contenuti tecnici si orientano con ancor più decisione verso la prestazione pura, e anche in questo caso le differenze rispetto alla versione standard sono sostanziali: si va dalle sospensioni Öhlins completamente regolabili ai cerchi alleggeriti in alluminio forgiato, dalla batteria al litio più leggera a un pacchetto elettronico ulteriormente ottimizzato. Pur con tutti questi aggiornamenti, Aprilia è riuscita a contenere il suo prezzo in 13.999 euro, ovvero 2.200 euro in più della versione base. A differenza di quest’ultima, la RS 660 Factory non viene però offerta in versione depotenziata per patenti A2, sottigliezza che ne rafforza l’esplicita vocazione "pistaiola" a scapito dell'accessibilità. In altre parole, il suo target di pubblico sono i centauri già dotati di una certa esperienza e il suo palcoscenico prediletto è la pista. E noi, in circostanze diverse, abbiamo avuto l'occasione di metterla alla prova su ben due tracciati diversi: Cervesina e Misano.
Com'è: design
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In termini di impatto estetico, basta davvero un’occhiata per riconoscere il family feeling di Aprilia nella RS 660 Factory. L’esclusiva colorazione ‘Dark Banshee’, chiaramente ispirata dalle classiche grafiche di Aprilia Racing, gioca un ruolo importante in questo senso, ma anche la sella monoposto e tanti altri particolari quali le inedite winglets, condivise con il modello base, contribuiscono a trasmettere subito un senso di grande sportività. La posizione di guida è sportiva, ma non estrema, complici i semimanubri alti, le pedane non eccessivamente rialzate e una sella distante 820 mm da terra che le permettono di essere ben fruibile anche lontano dai cordoli. Il peso dichiarato è di 183 kg in ordine di marcia, inteso con il serbatoio da 15 litri pieno al 90%, un valore di assoluto riferimento nel panorama delle attuali sportive di simile cubatura.
Com'è: motore
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Sotto alla splendida carenatura pulsa un’edizione rivista del bicilindrico parallelo frontemarcia da 659 cc già conosciuto, ora omologato Euro 5+ e condiviso in toto con la versione standard. Rispetto alla precedente versione di questo propulsore, il diametro dei corpi farfallati è aumentato da 48 a 52 mm permettendo così di guadagnare altri 5 Cv. La potenza massima è quindi salita a 105 Cv a 10.500 giri/min mentre il picco di coppia di 70 Nm si manifesta a 8.500 giri/min. Le sue caratteristiche generali rispecchiano quelle del predecessore, in equilibrio tra prestazioni importanti e un’erogazione non eccessivamente scorbutica. Il quick-shifter Aprilia è di serie, come sulla versione standard.
Com'è: ciclistica
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Anche il telaio a doppia trave in alluminio è lo stesso della standard, ma sulla Factory tutto il comparto sospensioni, come già sottolineato, cambia volto. All’anteriore prende infatti posto una forcella Öhlins Nix 30 da 43 mm completamente regolabile, che offre 120 mm di escursione, mentre al posteriore spunta un monoammortizzatore Öhlins con serbatoio integrato Stx 46, a sua volta totalmente regolabile e con 130 mm di corsa. Non si tratta quindi di sospensioni elettroniche, ma tale upgrade è sinonimo di un cospicuo salto di qualità specialmente in pista. L’hardware dei freni prevede invece pinze radiali Brembo a quattro pistoncini per il doppio disco anteriore da 320 mm e una pinza Brembo a due pistoncini per quello posteriore da 220 mm. I leggeri cerchi in alluminio forgiato migliorano agilità e risposta in curva mentre l’adozione di una batteria al litio contribuisce a contenere il peso.
Com'è: dotazione ed elettronica
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La Rs 660 Factory è dotata dell'avanzato pacchetto elettronico Aprc (Aprilia Performance Ride Control) che sfrutta il lavoro della piattaforma inerziale Imu a 6 assi e molto deve al lavoro svolto da Noale in MotoGp. Tale pacchetto comprende il controllo di trazione regolabile su più livelli, anti-impennata, cruise control, controllo freno motore, Abs multimappa con funzione cornering, acceleratore Ride-by-Wire, launch control e 5 modalità di guida (di cui 2, denominate Time Attack e Challenge, appositamente concepite per la pista), oltre al già citato quick-shifter bidirezionale. I suoi parametri si possono adattare in tempo reale tramite il cruscotto Tft a colori da 5" e c’è pure la telemetria integrata con Gps, una chicca che farà sicuramente gola ai pistaioli più smaliziati.
Come va: in pista a Cervesina
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La prima esperienza in pista con la RS 660 Factory ha avuto luogo sul circuito "Tazio Nuvolari" di Cervesina (Pv) durante gli Aprilia Days 2025. Il tracciato, nella sua configurazione estesa da oltre 5 km, è semplicemente ideale per testare sia la stabilità ad alta velocità che la maneggevolezza nei tratti più guidati. E già dai primi giri si percepisce la grande differenza che si può ascrivere alle sospensioni Öhlins: l’avantreno è incollato all’asfalto e il posteriore asseconda in modo ottimale anche le staccate più violente. Di conseguenza il feeling in inserimento è diretto, senza tentennamenti, e la trazione abbonda anche a moto piegata. Spremendo il gas in uscita di curva, la RS 660 Factory resta comunque composta, stabile, mai nervosa. Il merito qui va attribuito a un’elettronica ben tarata, con la piattaforma inerziale a 6 assi che gestisce traction control, anti-wheelie e Abs con funzione cornering in modo trasparente, efficace e comunicativo. Il settaggio in modalità Time Attack, con il traction control impostato sul livello 3 e l'anti-wheelie su 1, permette di esplorare i limiti della moto in totale sicurezza e le Pirelli Diablo Supercorsa in mescola SG1, puntualmente predisposte dalle termocoperte, garantiscono grip immediato e prestazioni costanti. Anche dopo molti giri, la moto non affatica: pesa poco, scalda il giusto e non richiede sforzi eccessivi dal punto di vista fisico. In altre parole, l’equilibrio tra facilità di guida e prestazione pura è sorprendente. La Rs 660 Factory sa quindi essere molto veloce senza intimidire ed è probabilmente questo il suo maggior punto di forza.
Come va: in gara a Misano
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Dopo il primo appuntamento a Cervesina, abbiamo messo alla prova la RS 660 Factory sul circuito di Misano Adriatico, durante e subito dopo l’Aprilia All Stars 2025. Il piatto forte di quell’evento è stata la Race of Stars, con piloti del calibro di Marco Bezzecchi, Max Biaggi, Raul Fernandez e altri big del motociclismo sportivo a confrontarsi in sella alle RS 660 Factory praticamente di serie. E anche noi abbiamo avuto occasione di parteciparvi, condividendo la moto proprio con il mitico "Corsaro". Il responso del cronometro, in quell’occasione è stato incredibile: con la moto in configurazione quasi totalmente stock e gomme slick, la RS 660 Factory ha messo a referto uno strabiliante 1'45"129 in qualifica con Bezzecchi, poi autore anche del miglior giro in gara con 1'46"5. Da segnalare anche l'1'47"3 messo a segno dall’intramontabile Biaggi. Tempi da brivido alla luce della potenza non esagerata di 105 Cv, affatto lontani da quelli fatti a segnare a Misano delle 1.000 cc di solo una manciata di anni fa.
Come va: in pista a Misano
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Anche a Misano abbiamo avuto a disposizione la RS 660 Factory in configurazione praticamente di serie e con pneumatici Pirelli Diablo Supercorsa Sc1 stradali. Il motore, pur essendo "solo" un bicilindrico da 660 cc, ha ribadito le doti di brillantezza e sfruttabilità già viste a Cervesina, con tanta coppia ai bassi regimi e un’erogazione non eccessivamente bellicosa. In curva la moto è rapida e precisa, sempre sincera, mentre le sospensioni, dalla taratura più sostenuta rispetto alla versione standard, innalzano il limite complessivo, con il nuovo piedino della forcella che contribuisce a migliorare la sensibilità in frenata e in ingresso curva. Per una maggior efficacia contro il cronometro si sarebbe potuto optare per una posizione di guida più proiettata sull'avantreno, ma questo questo avrebbe penalizzato troppo la sua fruibilità nell'uso quotidiano.
Come va: in strada
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La Aprilia RS 660 Factory ha indubbiamente nella pista il suo habitat naturale, ma anche su strada si trova piuttosto a suo agio. L'impostazione ergonomica risulta equilibrata, con i semimanubri leggermente aperti per affaticare meno i polsi e una sella che resta accettabilmente comoda anche su distanze medio-lunghe. Il bicilindrico offre una buona spinta ai bassi regimi che diventa piena e progressiva dai medi e all'occorrenza permette di mantenere un’andatura brillante senza accusare nervosismi. Sempre grazie al meticoloso supporto dell'elettronica Aprc, sviluppata internamente, telaio, freni e sospensioni Öhlins ribadiscono la loro scrupolosa incisività anche nel misto collinare, esaltando la leggerezza complessiva di un mezzo che non soffre mai di imbarazzi quando si tratta di sfoggiare le proprie doti atletiche. E diverte anche senza arrivare a lambire i propri limiti. In città, sul pavé o sull’asfalto rovinato, le sospensioni, tarate di serie per la guida sportiva, risultano magari un po' più rigide, mentre persiste qualche vibrazione residua agli alti regimi, soprattutto se si spinge forte.
Conclusioni
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L'Aprilia Rs 660 Factory 2025 perfeziona il bilanciamento tra emozione e controllo già proposto con successo dal modello Euro 5. Il suo focus è più spostato verso le prestazioni, ma propone comunque il giusto compromesso tra leggerezza e performance, tra facilità di utilizzo e precisione racing. È una moto che si lascia guidare, che accompagna senza imporre nulla. Ed è un’opzione ideale sia per chi vuole iniziare a frequentare i circuiti senza la responsabilità di dover domare 200 Cv che per gli smanettoni più navigati che vogliono riscoprire il gusto della guida pulita e veloce. Non è quindi solo una RS 660 "più accessoriata": è una moto che anela la pista e vuole rendere questa esperienza più accessibile per tutti. La potenza, come il prezzo, è circa la metà di quella di una moderna supersportiva da 1.000 cc (come ad esempio la sorellona Rsv4 da cui mutua più di una soluzione tecnica), ma il piacere di guida, così come i tempi sul giro, non sono poi così distanti. Ed è per questo che il suo rapporto prestazioni/prezzo, a ben guardare, è forse addirittura superiore.
Pregi e difetti
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Questi i principali pregi e difetti della nuova Aprilia RS 660 Factory 2025 riscontrati durante la nostra prova:
Piace:
- Sospensioni Öhlins: rappresentano il vero salto di qualità rispetto alla versione standard e in pista fanno davvero la differenza.
- Pacchetto elettronico Aprc con piattaforma inerziale a 6 assi: raffinato, completissimo, efficace e governato da un’interfaccia intuitiva.
- Agilità e precisione: è rapida nei cambi di direzione e composta nei tratti veloci, ma sa perdonare anche a moto inclinata.
Non piace:
- Si avvertono leggere vibrazioni su pedane e semimanubri, specialmente nei rettilinei più lunghi o nei tratti in piena accelerazione.
- Mancanza di alternative cromatiche alla colorazione ‘Dark Banshee’.
- Il prezzo di 13.999 euro è in linea con il pacchetto tecnico offerto, ma resta importante per una moto da 105 Cv.
Scheda tecnica
Aprilia Rs 660 Factory 2025
MOTORE | |
Tipo | 2 cilindri parallelo frontemarcia, 4 valvole per cilindro, raffreddato a liquido con Ride-By-Wire |
Cilindrata | 659 cc |
Alesaggio x corsa | 81 x 63,93 mm |
Potenza max | 105 CV (77,2 Kw) @ 10.400 giri/min |
Coppia max | 70 Nm @ 8.400 giri/min |
Frizione | Multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento |
Cambio | 6 rapporti |
CICLISTICA | |
Telaio | Telaio in alluminio a doppia trave |
Sospensione ant. | Forcella Öhlins a steli rovesciati da Ø 43 mm, completamente regolabile, escursione 120 mm |
Sospensione post. | Monoammortizzatore Öhlins, completamente regolabile, escursione ruota 130 mm |
Freno ant. | Doppio disco flottante da Ø 320 mm. Pinze radiali Brembo a 4 pistoncini |
Freno post. | Disco da Ø 220 mm. Pinza Brembo a 2 pistoncini |
Cerchio ant. | Cerchio in lega d’alluminio 17” x 3,5” |
Cerchio post. | Cerchio in lega d’alluminio 17” x 5,5” |
DIMENSIONI E PESO | |
Altezza sella | 820 mm |
Capacità serbatoio | 15 litri |
Peso | 183 kg in ordine di marcia (serbatoio pieno al 90%) |
DOTAZIONE | Gruppo ottico LED con firma luminosa. Strumentazione TFT bonded da 5”. Comandi retroilluminati. Sistema APRC con piattaforma inerziale a 6 assi: Mappe motore (AEM), Freno motore (AEB), Cornering ABS (3 mappe e Rear Wheel Lift-up Mitigation), controllo di trazione (ATC), controllo impennata (AWC), Aprilia Launch Control (ALC), 5 Riding modes. Cruise Control (ACC). Aprilia Quick Shift (AQS). Tubi freno in treccia metallica. |
PREZZO | 13.999 euro |