"Noi, studiosi e studiose di storia
degli ebrei e dell'antisemitismo, insieme a scrittori e
scrittrici che si occupano di mondo ebraico o che difendono la
libertà di parola e di opinione, riteniamo inaccettabili e
pericolosi i disegni di legge oggi in discussione sulla
prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo. Tali proposte
recepiscono la controversa definizione di antisemitismo
dell'IHRA (International Holocaust Remembrance Alliance),
contestata a livello internazionale da molti dei maggiori
specialisti di storia dell'antisemitismo e della Shoah, e
ignorano la più equilibrata e autorevole Jerusalem Declaration
on Antisemitism promossa da questi ultimi. In questo modo si
finisce per equiparare qualsiasi critica politica a Israele
all'antisemitismo. È questo il presupposto che accomuna i
quattro disegni di legge in esame: Romeo (Lega), Scalfarotto
(Italia Viva), Delrio e altri (Pd), Gasparri (Forza Italia),
quest'ultimo con una proposta che interviene persino in ambito
penale". Lo dichiarano un nutrito gruppo di studiosi e
scrittori, tra cui: Anna Foa, Roberto Della Seta, Helena
Janeczeck, Carlo Ginzburg, Lisa Ginzburg, Gad Lerner, Giovanni
Levi, Stefano Levi Della Torre, Simon Levis Sullam, Bruno
Montesano, Valentina Pisanty e Roberto Saviano.
"Queste iniziative legislative - proseguono - da un lato
banalizzano l'antisemitismo; dall'altro, come si è visto anche
nella recente offensiva del governo Trump contro le principali
università americane, usano la lotta all'antisemitismo come
strumento politico per limitare la libertà del dibattito
pubblico, della ricerca e della critica legittima a Israele, che
da anni porta avanti politiche violente, autoritarie e perfino
genocidarie contro i palestinesi. Riteniamo controproducente, ai
fini di un efficace contrasto dell'antisemitismo, introdurre
leggi speciali che di fatto lo separano dalla lotta contro ogni
forma di razzismo. Stabilire un presunto privilegio di esenzione
dalla critica politica ed etica 'in favore degli ebrei' (e solo
di questi) - che nei fatti tutela solo chi sostiene in modo
incondizionato le ragioni di Israele - non può che alimentare
nuova ostilità e ulteriore antisemitismo. Quest'ultimo
certamente esiste ma va sempre contrastato accanto a
islamofobia, razzismo ed ogni forma di discriminazione".
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