(di Antonino Caffo)
Siti web, applicazioni e servizi
online resi inaccessibili per diverse ore, a causa di un
problema tecnico di Cloudflare. L'azienda americana, che funge
da ponte tra chi fornisce i contenuti digitali e gli utenti che
li richiedono dai loro dispositivi, ha dovuto fare i conti con
un malfunzionamento globale della sua piattaforma, che ha messo
fuori uso portali di notizie, social network, come X, e il
principale chatbot di intelligenza artificiale, ChatGpt. Tutti
questi, compresi migliaia di altri siti e applicativi, usano
Cloudflare per rendere sicuri i propri canali e proteggersi
dagli attacchi dei criminali informatici.
Stando al recente Cloudflare Global Network, l'azienda
gestisce tra il 10 % e il 20% di tutte le richieste che
viaggiano su internet, il che equivale, secondo i numeri
interni, ad oltre 2,5 miliardi di persone. Da poco prima delle
13 italiane del 18 novembre, la navigazione sui portali che si
basano su Cloudflare ha cominciato a mostrare un messaggio di
errore, con l'impossibilità di raggiungere gli indirizzi web
richiesti.
"Quale colonna portante di gran parte di internet -
osserva Alberto Marini, ingegnere informatico e solution
architect - se Cloudflare ha una criticità a farne le
conseguenze sono milioni di persone, con una risposta che può
richiedere diverso tempo. Il motivo è che quando gli specialisti
sono all'opera per risolvere un problema, può capitare che
singoli servizi tornino operativi solo per un momento,
diventando poi indisponibili per lo stesso concetto di
interconnessione della rete. Questo rende ancora più complessa
la risoluzione". Come riportato dal Guardian, proprio il 18
novembre Cloudflare aveva programmato alcune operazioni di
manutenzione ai server localizzati a Tahiti, Los Angeles,
Atlanta e Santiago del Cile, ma non è ancora chiaro se il down
generalizzato sia dipeso da una o più delle procedure di
controllo.
Secondo Marini, "è anche il paradosso di una rete
interconnessa che da un lato ottimizza le prestazioni ma
dall'altro, in caso di disservizi, innesca una reazione a catena
dalle dimensioni davvero importanti. Questo non solo per le
aziende che si affidano direttamente a Cloudflare ma anche per
quelle che delegano solo una parte dei loro servizi alla
piattaforma dell'azienda americana. Il danno non è solo di
immagine ma soprattutto economico".
Oltre a X e OpenAI, il sito Downdetector, che mostra le
segnalazioni degli utenti sui vari blackout, ha riportato
difficoltà di accesso anche a Spotify e a diversi videogame
online, che si basano su internet per scambiare dati in tempo
reale, come nel caso dei titoli multiplayer.
L'interruzione di Cloudflare avviene a meno di un mese da
un problema di Amazon Web Services, che ha bloccato Alexa,
Snapchat e altri servizi, seguito da difficoltà di Microsoft
Azure, che ha lasciato per ore offline la piattaforma online di
Xbox. A luglio del 2024, un aggiornamento difettoso inviato da
un'azienda di sicurezza informatica chiamata CrowdStrike aveva
paralizzato 8,5 milioni di dispositivi Windows in tutto il
mondo, causando danni economici superiori ai 10 miliardi di
dollari.
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