Alzheimer: finalmente la svolta nella cura con un nuovo farmaco

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La Commissione europea ha approvato l'immissione in commercio di questo medicinale

Riccardo Cristilli

20 ottobre 2025 (modifica alle 18:42) - MILANO

Potrebbe esserci una svolta significativa nella cura dell'Alzheimer. La Commissione europea ha autorizzato la vendita di un farmaco che sembra in grado di rallentare il declino cognitivo e funzionale dei pazienti affetti dalla malattia. 

autorizzato un nuovo farmaco per l'alzheimer

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L'Alzheimer è una patologia neurodegenerativa a decorso cronico e progressivo, rappresenta la causa di demenza più diffusa nei paesi occidentali tra la popolazione anziana. In media i primi sintomi sorgono intorno ai 50 anni ma ci sono casi anche di diagnosi precoci. La malattia è caratterizzata da un processo degenerativo che distrugge le cellule del cervello causando un deterioramento irreversibile. La causa principale dello sviluppo della malattia appare legata all'alterazione di una proteina che per ragioni ancora sconosciute non viene metabolizzata portando alla formazione di una sostanza neurotossica, la beta amiloide che porta a una morte neuronale progressiva. 

i risultati

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Il nuovo farmaco propone una terapia mensile diretta contro le placche amiloidi che, sulla base dei test effettuati, risultano ridotte al completamento del ciclo del trattamento rallentando così la progressione della malattia. In questo modo, secondo Alessandro Padovani, direttore della Clinica neurologica dell'università di Brescia e presidente della Società italiana di neurologia, le funzioni cognitive e motorie possono essere preservate più a lungo aiutando il paziente a rimanere indipendente. L'anticorpo monoclonale donanemab, sviluppato dal team guidato da Eli Lilly, è stato autorizzato nella fase iniziale della malattia. 

gli studi

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In particolare il farmaco può essere somministrato ad adulti con la malattia in fase iniziale, con decadimento cognitivo lieve, persone con lo stadio di demenza lieve dovuta ad Alzheimer, con patologia amiloide confermata e che sono eterozigoti e non portatori dell'apolipoproteina E. Gli studi clinici hanno mostrato che il donanemab è in grado di rallentare il declino cognitivo e funzionale, riducendo il rischio di progredire allo stato clinico della malattia, nell'arco di 18 mesi. Elias Khalil, presidente e General Manager di Lilly Italy Hub ha sottolineato come, sulla base dei dati si è evidenziato come una diagnosi precoce aiuta ad avere una maggiore risposta al trattamento.

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