A Frosinone, dopo lo 0-0 dei supplementari, i ragazzi di Rebuffi hanno la meglio sui rossoneri. Secondo tricolore dopo l'Under 18
Pietro Scognamiglio
20 giugno - 23:15 - MILANO
Due scudetti nel giro di una settimana: le finali giovanili diventano un autentico trionfo per il Torino, che dopo aver festeggiato con l’Under 18 si cuce sulle maglie anche il tricolore dell’Under 17 succedendo nell’albo d’oro alla Roma. I granata di Fabio Rebuffi battono 5-4 ai rigori il Milan nella finale di Frosinone (0-0 dopo i supplementari) e conquistano così un titolo inedito per il club nel formato attuale della competizione (risaliva al 1980, invece, l’ultimo successo dell’era pre professionistica). Nella serie dal dischetto, il Toro ringrazia Cereser che para su Borsani e poi trova la porta con tutti i suoi tiratori. Da ultimo, il gioiellino Andrea Luongo – protagonista anche in azzurro – che trasforma con freddezza il rigore decisivo e fa scattare la festa. Al Milan, che ha saputo resistere nonostante la lunga inferiorità numerica per il rosso a Vechiu, resta il rammarico per un palo e una traversa colpiti in parità numerica.
rimpianti rossoneri
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Nei primi 45 minuti, onestamente, proprio il Milan fa di più per sbloccarla: Cereser nega il vantaggio ai rossoneri sia all’8’ parando il colpo di testa di Lontani, sia al 12’ uscendo sui piedi di La Mantia. Dopo l’avvio sprint, però, il Milan rischia sull’ottima iniziativa personale di Reynheim: l’attaccante delle Isole Far Oer parte dalla trequarti, salta Cullotta e sgancia un gran tiro dal limite sul quale Pittarella deve alzare sulla traversa. E’ però l’unico lampo granata fino all’intervallo. A centimetri dal gol ci torna il Milan alla mezz’ora, con il palo pieno centrato di testa da La Mantia su uno dei palloni interessanti proposti dal sinistro di Tartaglia. Al 43’, invece, una deviazione difensiva di Cantarella che consente ai granata di rifugiarsi in angolo difendendo un pari prezioso alla fine del primo tempo.
milan in 10
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A inizio ripresa, Rebuffi – che ha fatto parecchio turnover, nell’ottica di gestire al meglio le energie dopo la semifinale – butta dentro Bonacina e Luongo, ma il tema della partita non sembra cambiare. Con una gran giocata in area di Lontani (16 gol in stagione) il Milan centra un altro legno, in questo caso traversa piena da posizione ravvicinata. Al 62’ però cambia il vento: Vechiu, già ammonito, è ingenuo nel trattenere a metà campo proprio il neo entrato Bonacina. Milan in dieci e il Toro si mette fisiologicamente al controllo delle operazioni nell’ultima mezz’ora, senza però riuscire a piazzare la zampata utile a evitare i supplementari. La difesa dei ragazzi di Renna è metodica e ordinata, consentendo una sola grande occasione ai granata con il colpo di testa di Falasca (bomber inserito in corso d’opera) che non trova la porta da buona posizione. Si arriva così alla fine dei tempi regolamentari.
oltre il 90
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Nei supplementari succede poco: la stanchezza si fa sentire – nonostante i tanti cambi – e le squadre si allungano. Il Torino rischia dal punto di vista disciplinare su una manata di Lebrino non sanzionata, poi non trova le deviazioni vincenti con Falasca nel primo e con l’incursione di Carrascosa nel secondo tempo. Al 117’ però il Milan ha una palla gol enorme, con gli avversari sbilanciati dopo aver battuto un calcio d’angolo nell’altra metà campo: è Pisati a trovarsi a tu per tu con Cereser, ma Mukerjee è bravissimo a recuperare nel duello in corsa disturbandolo nell’esecuzione del tiro. Ai rigori, come raccontato, il Torino è più preciso e conclude in gloria. “Perdere una finale così fa tanto male – il commento a caldo del tecnico del Milan Giovanni Renna – ma il vero fallimento sarebbe perdere la fiducia nel talento dei nostri ragazzi e questo non lo permetteremo. Complimenti ai miei ragazzi, per il percorso fatto e per la tenacia e la forza dimostrata anche oggi seppur in inferiorità numerica".