Allegri e in nuovo centrocampo del Milan: meno incursioni, più possesso, Ricci si avvicina

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Aumentare la qualità tecnica era la prima esigenza: si attende anche Jashari, per cui manca ancora l’accordo con il Bruges

Alessandra Gozzini

Giornalista

1 luglio - 09:03 - MILANO

Per correggere la mancanza di personalità dell’ultimo Milan, il club è prossimo a ingaggiare Luka Modric: basta attendere la fine del Mondiale per club del Real, e poi il croato sarà rossonero. Modric è un maestro di leadership: nessuno meglio di lui sa come ci si deve comportare per arrivare ai vertici del calcio nazionale ed europeo, da vincitore del Pallone d’Oro e recordman (in condivisione) di successi in Champions League, sei. Per aumentare il livello tecnico e qualitativo, altro presupposto che ispira la formazione della nuova mediana, servono almeno altri due giocatori di livello: il rinnovamento sarebbe totale o quasi. In questo modo si spiega anche l’ulteriore avvicinamento rossonero a Samuele Ricci, centrale di regia e impostazione del Torino, nazionale azzurro, e anche mezzala di pregio. Più fisico è Ardon Jashari, ma sempre partendo da una grandissima tecnica di base. A tutto questo unisce un grande desiderio rossonero, una volontà che gli ha fatto declinare altre possibili proposte e ribadire al suo club, il Bruges, che tanto vorrebbe giocare a San Siro. Il club belga ha accolto le sue richieste ma si aspetta che il Milan faccia lo stesso con loro: per Jashari chiede trentacinque milioni contro i trenta offerti. Con i bonus e con altra diplomazia si può arrivare a una positiva conclusione dell’affare. 

La situazione attuale

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Il Milan non ha fretta anche perché ha prima bisogno di fare spazio e cassa con una cessione: Yunus Musah è il primo indiziato con Wolverhampton e Nottingham Forest possibili destinazioni. Fofana rimarrà come interno di maggiore sostanza, mentre Loftus-Cheek, in cui Tare e Allegri ripongono grandi aspettative, dovrà dare garanzie sulla tenuta fisica. 

Il confronto

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La scorsa stagione Loftus ha giocato 28 partite senza gol, mentre nell’anno dell’esordio le presenze furono 40 e i gol addirittura in doppia cifra, 10. Basterebbe ritrovare il centrocampista prima versione per riguadagnare un giocatore completo, qualità, quantità e presenze in area. A proposito della scorsa stagione: il centrocampo, prima con Fonseca e poi con Conceiçao, non ha mai trovato pace. La stagione si è conclusa con una linea di quattro giocatori, con Jimenez ed Hernandez esterni e Fofana-Reijnders centrali. In altre occasioni Tijjani aveva giocato da trequartista, con Musah nella coppia mediana, altre ancora il reparto si componeva di tre giocatori con Reijnders mezzala di inserimento. 

Si cambia

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E sulle incursioni di Tijjani, sempre più preciso al tiro, il Milan aveva costruito le sue fortune. O meglio, si era aggrappato per non affondare. L’olandese sapeva trovare gli spazi e aveva un ottimo tempismo: ricevuta palla era determinante. Il nuovo corso rossonero ripartirà da giocatori che sappiano tenere il possesso, che siano fini palleggiatori. Il nuovo Milan cercherà il dominio del gioco e le incursioni delle mezzali saranno dettate dalla cabina di regia, secondo la visione di gioco di Modric o magari Ricci. Il club, seguendo le indicazioni di Max, non ha mai voluto sostituire Reijnders con una copia dell’olandese. Ha puntato su centrocampisti con altre caratteristiche e ha già portato a casa Modric e tratta con buone chance di riuscita Ricci e Jashari. Si allontana Xhaka, troppo simile agli altri. E tra Jashari e Javi Guerra Allegri crede più nel talento dello svizzero. Che come detto ricambia la stima e ha messo il Milan in cima alle preferenze. Il cambio che il club ha in mente sintetizza al meglio la strategia: fuori Musah, dentro Jashari.

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