A caccia dell'antimateria con un rilevatore di particelle Made in Italy

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È stato lanciato con successo dalla base Nasa di McMurdo, in Antartide, l'esperimento internazionale Gaps (General AntiParticle Spectrometer), un rivelatore di particelle che, grazie a un pallone stratosferico, volerà sopra i ghiacci a circa 30 chilometri con l'obiettivo di identificare rarissime tracce di antimateria nei raggi cosmici.
    L'osservazione di questi segnali fornirebbe un indizio fondamentale sulla natura della materia oscura, la cui identificazione rimane, ad oggi, uno dei principali problemi irrisolti della fisica moderna.
    L'Università degli studi di Bergamo partecipa al progetto con un ruolo di primo piano attraverso il proprio Gruppo di Microelettronica, che insieme all'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha progettato e realizzato il circuito integrato di lettura del rivelatore, elemento centrale per il funzionamento dello strumento. Il lavoro è stato svolto dal team composto da Valerio Re, Massimo Manghisoni, Elisa Riceputi, Paolo Lazzaroni e Luca Ghislotti.
    La missione attuale rappresenta la seconda campagna di volo dell'esperimento. Nel 2024 il lancio non era stato possibile a causa delle condizioni meteorologiche avverse. In queste settimane il team internazionale è operativo in Antartide, presso la base di McMurdo, per le attività legate al volo, che proseguiranno fino a gennaio.
   

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