Zakaria: "La Juve? Non sono arrivato al momento giusto..."

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Lo svizzerò restò a Torino solo per 6 mesi. Ora è capitano del Monaco. "Tra Inter e Psg tiferò per i parigini"

Alessandro Grandesso

17 maggio - 11:49 - MILANO

Alla Juventus è rimasto solo sei mesi, prima di una parentesi non più fortunata al Chelsea, e di approdare infine al Monaco dove si è affermato come leader e capitano. Sabato, contro il Lione, Denis Zakaria ha firmato pure il 2-0 che ha certificato la qualificazione diretta per la prossima Champions League. In questa, invece, ha affrontato sia il Psg che l'Inter che si affrontano in finale e su cui si è fatto un'idea precisa. “La nostra stagione – spiega il centrocampista svizzero alla Gazzetta – non è stata semplice. Abbiamo giocato tanto, con alti e bassi. Segnare al Lione è stato un sollievo per tutti, perché ci ha permesso di centrare il nostro obiettivo principale". 

Resta l'ultima partita, per trasformare il terzo posto in secondo ai danni del Marsiglia. 

“Non dipende da noi. Puntiamo a vincere sperando in un passo falso del Marsiglia. In ogni caso è stata una stagione positiva, con la qualificazione diretta in Champions”. 

Avete affrontato il Psg tre volte tra campionato e supercoppa e l'Inter in Champions: che finale sarà? 

“Una bella partita. Sapevo che l'Inter è una grande squadra, ma mi ha impressionato per il percorso compiuto. Il Psg è la squadra più forte affrontata quest'anno. Entrambe lo sono, non vedo l'ora di vedere la finale”. 

Quali sono le caratteristiche rispettive? 

“L'Inter gioca da vera squadra, che sa esattamente cosa fare, perfettamente coordinata da un punto di vista tattico. Il Psg è una squadra giovane, molto vivace nel gioco, nei dribbling, nella volontà di provocare sempre l'avversario. Da un lato una squadra che difende davvero bene, dall'altro una che attacca sempre: sarà interessante”. 

Quali giocatori possono fare la differenza? 

“Dembélé per il Psg per l'imprevedibilità: è in grado di creare il pericolo in qualsiasi momento. E due lato Inter. Senza Thuram non è la stessa Inter. Thuram ha pesato molto sul percorso dei nerazzurri. E' un elemento chiave, come Sommer che fa prestazioni straordinarie”. 

Che consigli darebbe all'una o all'altra per imporsi? 

“Che giochino come sanno: al Psg di attaccare e all'Inter di difendere in blocco e contrattaccare”.

Pronostico? 

“Anche se sono del Monaco, da ex della Juventus non posso che sperare che il Psg batta l'Inter” 

Cosa le è rimasto dell'esperienza in bianconero? 

“E' stato un periodo breve ma una bella esperienza, con i compagni e con l'allenatore. Peccato sia dovuto andarmene così presto, avrei potuto far qualcosa di interessante a Torino. Forse non sono arrivato nel momento giusto. Ma ho amato portare la maglia bianconera e sarò sempre un tifoso della Juventus”. 

Neanche al Chelsea è stato facile. Tuchel al primo allenamento sembra che non l'avesse neppure riconosciuta? 

“Non è vero. Tuchel mi ha voluto, ma è stato esonerato una settimana dopo. Poi c'è stato un periodo meno facile, ma fa parte del cammino di ciascuno, per imparare. Senza quest'esperienza magari non sarei al Monaco”. 

Dove ha ritrovato Adi Hutter che l'aveva allenata allo Young Boys e al Borussia Munchegladbach. 

“Hutter mi ha fatto esordire da professionista, quindi è chiaro che è stato più facile scegliere il Monaco. Sono felice che Hutter abbia ottenuto risultati importanti, perché li merita” 

Al Monaco si è imposto come capitano in una squadra molto giovane. 

“E' un ruolo nuovo, ma la squadra nell'insieme mi facilità il compito. Ci sono ottimi giocatori e non devo far altro che motivarli e spingerli a dare il meglio . E' stata una splendida stagione. Non ho mai avuto bisogno di fare il controllore” 

Al Monaco ci sono tanti giocatori interessanti, da Akliouche e Biereth. Chi l'ha sorpresa di più? 

“Akliouche non mi stupisce perché già l'anno scorso se ne capiva il potenziale. Quest'anno si è confermato a livelli straordinari, ha fatto il salto di qualità. Biereth non lo conoscevamo, ma ha saputo dimostrare fin da subito di avere il fiuto del gol e ci ha aiutati molto per arrivare in Champions. Ma qui c'è tanto talento che emergerà anche il prossimo anno”. 

Quali sono gli obiettivi? 

“Possiamo migliorare nella continuità delle prestazioni, per essere più costanti e soffrire meno. Abbiamo qualità e potenziale per farlo”. 

L'estate scorsa, l'allora capitano Fofana scelse di trasferirsi al Milan. Lei rimane a fare il capitano al Monaco? 

“Anche se nel calcio non si sa mai, sono davvero felice qui al Monaco”.

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