Fuori al primo turno a Wimbledon,
Alexander Zverev ha confessato un malessere profondo che
oltrepassa i campi da tennis. "Forse è il caso di andare in
terapia, non mi sono mai sentito così vuoto in vita mia. Non è
il tennis: a volte mi sento estremamente solo - l'allarme
lanciato dal 28enne tedesco dopo l'eliminazione per mano di
Arthur Rinderknech -. Non mi sono mai sentito così vuoto prima
d'ora. Mi sento solo, devo risolvere i problemi con me stesso.
Dalla finale a Melbourne persa con Sinner mi sento così". Dietro
alla sconfitta a sorpresa nello slam londinese non si nasconde
un problema fisico. "No è più mentale - ha detto il tennista -.
A volte mi sento molto solo là fuori e faccio fatica di testa.
Sto cercando di trovare il modo di uscire da questo buco ma
continuo a ritrovarmici dentro. In generale, mi sento piuttosto
solo nella vita in questo momento, il che non è affatto
piacevole. È difficile per me trovare gioia al di fuori del
campo da tennis in questo momento. Non è una scusa, è qualcosa
che sento da mesi: mi sento davvero, davvero solo. Non so, non
mi era mai successo prima e non ho risposte adesso. Forse per la
prima volta nella mia vita avrò bisogno di andare in terapia.
Non è il tennis, anche quando vinco partite non c'è la
sensazione che provavo prima. Ero al settimo cielo e mi sentivo
motivato. Ora no. Mi sento ancora tra i primi al mondo ma
essendo atleta tutto si ripercuote sul campo. Devo prima
risolvere i problemi con me stesso per poterne uscire: è come la
sensazione di andare a dormire e non avere motivazione per il
giorno dopo. Non avere voglia di svegliarsi e andare al lavoro:
è la prima volta nella mia vita che provo una cosa del genere".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA