Vice Modric, ma non solo: tutto quello che può fare Jashari in questo Milan

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A Roma lo svizzero ha dato segnali importanti nel ruolo di Luka, e Allegri lo immagina anche da mezzala

Marco Pasotto

Giornalista

7 dicembre - 13:25 - MILANO

Luka Modric ha trovato il suo alter ego. E ovviamente non serve scandalizzarsi perché nessuno pretende di affermare che Ardon Jashari valga quanto il croato. C'è, semplicemente, una verità più banale: lo svizzero ha dimostrato di essere in grado di giocare davanti alla difesa con idee chiare e grandi margini di crescita. Offrendo quelle risposte che Allegri cercava in quella zona del campo.

corteggiamento

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Lo attendevano tutti, con molta curiosità perché Ardon - assieme a Nkunku - è stato il giocatore più caro del mercato estivo rossonero e durante il precampionato aveva già sparpagliato indizi importanti in termini di personalità e piedi bivalenti: adatti a impostare ma anche a proteggere. Non è un caso che il Diavolo lo abbia corteggiato a lungo. Ricordate? Con il Bruges è stata una telenovela infinita, con rilanci e controproposte che ormai viaggiavano sul filo dei centesimi. E con lui che non si limitava a osservare: si è praticamente messo fuori rosa da solo pur di trasferirsi a Milanello, e a un certo punto il club belga ha dovuto dirgli di sì. Jashari fa parte del reparto che è il fiore all'occhiello del Milan. Allegri lì in mezzo ha un'abbondanza rara, che altrove non c'è, e soprattutto ha tutti giocatori uno diverso dall'altro. Jashari non fa eccezione: non c'è nessuno come lui in rosa. E può sistemarsi ovunque. In Belgio giocava soprattutto da interno nell'ambito del 4-2-3-1 ma per caratteristiche e attitudini può fare anche la mezzala e, come si è visto all'Olimpico, il play davanti alla difesa.

accanto al maestro

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La cosa più bella della sua partita a Roma è stato il lancio per Estupinan, che poi ha regalato a Leao l'occasione più ghiotta della partita: un passaggio teso di oltre venti metri che ha tagliato fuori tutta la fase difensiva laziale e che a molti ha ricordato Pirlo. Ardon è di lotta e di governo. Quando il pallone è ancora in viaggio verso di lui ha già alzato la testa per capire se dovrà proteggerlo dalle incursioni avversarie o pensare soprattutto a trovare il compagno più adatto su cui smistarlo. Non ha un fisico da corazziere ma si fa fatica a spostarlo. Come ha sottolineato Allegri, lavorare accanto a un maestro come Modric l'ha ovviamente agevolato e lo svizzero ha tutte le carte in regola per proporsi come uno dei profili più intriganti nella seconda parte di stagione. Una delle idee che potrebbero sedurre particolarmente Allegri è quella di piazzarlo in linea con Rabiot e Modric: la squadra avrebbe comunque adeguata protezione e, a differenza di quanto succede con Fofana, maggiore sensibilità tecnica in fase di possesso.

cuore del campo

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Il progetto è interessante e adesso che Ardon sta bene può essere messo in pratica. La partita con la Lazio racconta che lo svizzero ha vinto due contrasti e quattro duelli (su sette), mettendo a referto 80 passaggi positivi (solo De Winter l'ha superato) e 92 palloni giocati. Per dire: nel round di campionato contro i biancocelesti Modric aveva toccato quota 89. Significa, banalmente, che Jashari conferma di poter offrire una resa adeguata in quel ruolo. Allegri ha un'arma in più nel cuore del campo.

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