Vessicchio, dal nome alla famiglia: tutto sul maestro più amato

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La 'verità' sul nome, il legame con Sanremo e con il pubblico, persino una sentenza 'dedicata' a lui. Il maestro Giuseppe Vessicchio, morto oggi a 69 anni per una polmonite interstiziale, per milioni di italiani è diventato 'un amico' dall'altra parte del teleschermo tra Festival e programmi in cui ha lasciato il segno con garbo, discrezione e ironia. Compresa quella che ha usato per risolvere 'il rebus del nome'.

Peppe o Beppe?

Si dice Beppe Vessicchio o Peppe Vessicchio? Alla domanda che per anni ha appassionato fan e giornalisti ha risposto lo stesso direttore d'orchestra napoletano, sciogliendo ogni dubbio con la sua proverbiale ironia: "Sopra l'Arno è Beppe, sotto l'Arno è Peppe".

Un gioco geografico che legittima entrambe le versioni, ma che lascia chiaro il suo legame con la tradizione napoletana: lui stesso si firmava "Peppe". Per anni molti lo hanno chiamato Beppe senza sapere del piccolo equivoco. E lui? Sorrideva bonariamente, accogliendo lo sbaglio con un rimprovero gentile e un'aria divertita, come solo un maestro dalla simpatia sincera sa fare. In fondo, Vessicchio resta un uomo per ogni latitudine: un Peppe sotto il sole di Napoli, un Beppe sopra il fiume Arno, un volto popolare per tutti gli italiani.

Il maestro e la famiglia

Una vita trascorsa nel segno della musica e dell'amore silenzioso. Vessicchio, morto all'ospedale San Camillo di Roma stroncato da una polmonite interstiziale precipitata rapidamente, ha avuto accanto a sé, fino all'ultimo istante, la moglie Enrica Mormile, la figlia Alessia, la nipote e le bisnipoti. È stata la famiglia, in una breve nota, a chiedere "riserbo" e ad annunciare che i funerali si svolgeranno in forma strettamente privata.

Dietro la figura pubblica del maestro, sempre elegante e discreto, c'era un uomo legato profondamente alla sua famiglia e alla compagna di una vita. Con Enrica Mormile, conosciuta nel 1977 e sposata nel 1989, Vessicchio aveva costruito un rapporto saldo e lontano dai riflettori, protetto da un'intimità che entrambi hanno sempre difeso. Anche Enrica, di origini campane come il marito, è una donna di cultura: scrittrice, ha pubblicato due romanzi, "Il viale dei cancelli" (2019) e "Una vita nascosta" (2022), opere che raccontano sensibilità e introspezione, temi vicini alla delicatezza umana che il maestro trasmetteva con la sua musica.

Una "famiglia al femminile", come amava definirla chi lo conosceva bene: donne forti, riservate e unite, che hanno accompagnato il direttore 'orchestra nei suoi momenti di successo e nelle fasi più difficili. Oggi, nel dolore composto del loro silenzio, custodiscono l'eredità affettiva e artistica di un uomo che ha saputo unire rigore, talento e gentilezza.

L'affetto del pubblico

L'affetto del pubblico non è mai mancato. La più esplicita manifestazione arrivò nel 2017 con una vera e propria 'rivolta' sui social e una petizione su Change.org: l'annuncio che il maestro Vessicchio non sarebbe salito sul palco del Festival di Sanremo 2017 scatenò subito la delusione dei fan, pronti a difendere il loro direttore d'orchestra preferito. "Sanremo senza Beppe Vessicchio è come l'ovetto Kinder senza la sorpresa", "È oltraggioso che non sarà a Sanremo2017", scrivevano gli utenti sui social, riproponendo anche l'hashtag #CiMeritiamoVessicchio. La petizione online, che aveva raccolto migliaia di firme, chiedeva al conduttore Carlo Conti di invitare il maestro come ospite in una delle serate, "in onore della musica che lui ha sempre amato".

Vessicchio 'dirige' in Tribunale

Il nome di Vessicchio ha fatto 'storia' anche al di fuori di musica e tv. Il 3 agosto 2023 il Tribunale di Roma gli ha dato ragione in una causa contro la Rai, riconoscendo il diritto al compenso per le musiche da lui composte e interpretate per il programma 'La Prova del Cuoco'.

Il Nuovo Imaie (acronimo di Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti ed Esecutori, società di gestione collettiva dei diritti connessi degli artisti interpreti ed esecutori) definì la sentenza "un verdetto storico per il futuro e la tutela dei diritti di produttori musicali e artisti interpreti esecutori", sottolineando che anche per questo tipo di utilizzazioni è obbligatorio da parte dell'emittente il pagamento dei diritti spettanti.

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