"L'Istituto Superiore di Sanità ha affermato che quella da smartphone è ormai una vera e propria dipendenza. Secondo i loro dati, oltre il 25 per cento degli adolescenti ha un uso problematico dello smartphone, con effetti negativi su salute e relazioni". Lo spiega in un'intervista al Corriere della Sera il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara in merito al divieto di smartphone alle superiori.
"Gli studenti non potranno tenerlo acceso in classe. Di norma, li si fa riporre in contenitori appesi nell'aula e li si riprende all'uscita - prosegue -. Chi non si adegua viola una regola di comportamento e sarà soggetto alla sanzione prevista dal regolamento del suo istituto che si adeguerà alla circolare".
Ci sarà invece la possibilità di usare i tablet in classe. "Dal prossimo anno scolastico dovremmo avvicinarci ad un rapporto di un tablet/pc ogni due studenti. Era 1 ogni 7 studenti nel 2020-2021, si è ridotto a 1 ogni 3 quest'anno, con un terzo delle scuole dove c'è un dispositivo per ogni studente - racconta -. Tutte le scuole hanno una lavagna elettronica. Abbiamo investito 2,1 miliardi per digitalizzarle. Dunque il cellulare ai fini della didattica è pressocché inutile".
"Nelle ore di educazione civica si insegna l'uso consapevole degli strumenti digitali, cellulari compresi, mettendo in guardia i giovani dai rischi che si corrono in Rete. Stiamo anche facendo una sperimentazione di didattica personalizzata con l'IA: i primi dati sono molto soddisfacenti - sottolinea il ministro -. Si tratta di programmi di IA su tablet o pc finalizzati all'apprendimento, con materiale selezionato e controllato. Insomma, stai in classe, non ti distrai con la vita esterna".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA