
PUGILATO
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Con la grande notte di Wembley l'ucraino ha scritto una pagina di storia davanti a oltre 100mila spettatori. E i paragoni con i grandi del passato si sprecano: dal gancio di Joe Frazier alla strategia di Lennox Lewis, tutte le doti che il re dei massimi ha "ereditato" dalla storia del pugilato
"La potenza è nulla senza controllo" sembra di risentirlo, ora, quello slogan un tempo celeberrimo che pubblicizzava una nota marca di pneumatici, mentre abbiamo negli occhi la quinta, risolutiva ripresa nel corso della quale Oleksandr Usyk ha liquidato la "pratica Dubois", per così dire. L'epilogo individuato attraverso il varco per il quale l'ucraino ha fatto passare il potentissimo, risolutivo gancio sinistro, è figlio di una completezza pugilistica come poche altre se ne sono viste nelle varie poche della boxe, o quantomeno dal secondo dopoguerra in poi. Usyk abbatte Dubois con un colpo "alla Dubois", paradossalmente, ma si apre la via per arrivare all'episodio decisivo attraverso la messa in pratica di tutta la raffinatezza che c'è nei piani di battaglia, inibendo sin dall'inizio la maggiore potenza dello sfidante.