la stella
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È nato jugoslavo, è morto croato. Il 22 ottobre del 1964 veniva alla luce (con una malformazione congenita alle anche) uno dei geni più talentuosi del basket che, da Sebenico, con un passaggio a Madrid, riuscì a conquistare la Nba. Fino a quel maledetto incidente stradale...
Paolo Marcacci
22 ottobre - 13:58 - MILANO
Un'immagine ci viene, pensando a lui, talmente visionaria da essere azzeccata: il canestro che è un'acquasantiera e il diavolo che fa in modo di schiacciarci dentro il pallone. Eresia? Forse, ma è in ogni caso più offensivo il sacrilegio del tempo che si deruba da sé, che sottrae giorni ai suoi giorni, disperdendo per strada, è il caso di dirlo, le emozioni che un bel po' di mondo avrebbe condiviso. Sbalzato fuori dall’abitacolo, il campione era volato via, senza pallone e senza canestro. Senza più record da aggiornare, senza quel margine di grandezza assoluta ancora da colmare, senza gli anni del suo apice di atleta che lo aspettavano e che soprattutto gli spettavano, a ventotto anni, con tanta gloria già disseminata alle spalle, in un Paese nel frattempo riemerso dalle ceneri dei tanti che non avrebbero potuto raccontarlo.