Ci penseremo dopo le feste, ma... avete presente la frustrazione nel tornare a quello stesso, odiato valore sulla bilancia, a poche settimane dalla fine di una dieta? Perché è così difficile mantenere stabile il peso forma, dopo aver perso qualche chilo?
Uno studio dell'ETH Zurigo ha ora approfondito le basi molecolari del famigerato effetto yo-yo, e scoperto che è attribuibile a sorta di memoria del tessuto adiposo. Che si ricorda della condizione di obesità precedente, e fa di tutto per ritornarvi. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Nature.
Comportati così... La chiave del problema è nell'epigenetica, l'insieme di modificazioni ereditabili, tramandate da una generazione cellulare all'altra ma non permanenti, che alterano l'espressione dei geni senza però variare la sequenza del DNA.
Questi marcatori chimici sui mattoncini di base del codice genetico possono cambiare nel corso della vita in base a fattori ambientali, alle abitudini alimentari e a condizioni come - appunto - l'obesità. Possono rimanere stabili per lunghi periodi di tempo, anche decenni, e hanno un ruolo nel determinare quali geni sono attivi all'interno delle cellule e quali no. In pratica dicono alle cellule che tipo di cellula essere.
Nostalgia del passato. Il gruppo di ricerca coordinato da Ferdinand von Meyenn, Professore di Nutrizione ed Epigenetica metabolica all'ETH Zurigo, ha analizzato cellule adipose di topi sovrappeso e di topi che invece avevano perso peso grazie a una dieta.
Gli scienziati si sono accorti che l'obesità provocava cambiamenti epigenetici nel nucleo delle cellule di grasso, che rimanevano stabili anche dopo che i topi erano dimagriti. Le cellule sembravano dunque avere una memoria epigenetica della condizione di obesità precedente che, quando i topi avevano accesso di nuovo a una dieta ricca di grassi, favoriva il rapido recupero dei grammi persi.
Come prima. Questo segreto molecolare dell'effetto yo-yo sembra valere anche con le cellule umane: l'analisi di tessuto adiposo rimosso da pazienti che si erano sottoposti a riduzione dello stomaco o bypass gastrico (procedure che favoriscono il calo di peso diminuendo l'appetito e aumentando il senso di sazietà) ha rivelato che anche queste cellule conservavano una memoria dello stato di obesità pregresso - anche se in questo caso è stata analizzata direttamente l'espressione genica, sulla quale i meccanismi epigenetici agiscono.
Crescere sani. La ricerca sottolinea l'importanza della prevenzione dell'obesità come prima regola di buona salute. Le cellule adipose infatti vivono a lungo, almeno una decina di anni prima che il corpo le rimpiazzi con nuove generazioni.
Inoltre, al momento non esistono farmaci in grado di cancellare i marcatori epigenetici: l'unica cosa utile da fare è evitare che si formi in queste cellule una memoria dell'obesità in primo grado, per esempio lavorando sulle regole alimentari e sullo stile di vita di bambini e ragazzi. Le basi per combattere l'effetto yo-yo potrebbero essere queste.
Il corpo ricorda. Il prossimo passo sarà capire se anche altre cellule al di là di quelle adipose, come quelle del sangue, del cervello o di altri organi, abbiano questo tipo di memoria epigenetica, e contribuiscano, a modo loro, all'effetto yo-yo.
Fotogallery 10 cose che (forse) non sai sul cibo spazzatura