Tre primi tempi su cinque senza tiri in porta: ecco perché la Juve fatica a segnare

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La squadra di Thiago Motta dà l'impressione di dominare il gioco ma la manovra è lenta e scolastica, senza verticalizzazioni né giocate individuali. Manca soprattutto la fantasia di Yildiz

Fabio Russo

Giornalista

20 ottobre - 16:13 - MILANO

Napoli, Genoa e Lazio. Tre indizi fanno una prova, sostiene Agatha Christie, e allora per la Juve, nonostante la vittoria contro la Lazio, l'imbattibilità stagionale salita a 10 partite e una difesa da record, capace di subire soltanto un gol, si impone una riflessione sulla produzione offensiva. Quello contro i biancocelesti, infatti, è stato il terzo primo tempo nelle ultime 5 partite chiuso senza riuscire a calciare in porta. Uniche eccezioni, il pazzo match di Lipsia (2 conclusioni nello specchio) e quello sfortunato contro il Cagliari (4).

una juve scolastica

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La costante, nelle tre gare a secco di tiri nei primi 45', è stata un possesso palla bulgaro (media nettamente superiore al 60%), ma sterile, con un palleggio insistito e ordinato all'altezza della metà campo, ma lento, con pochi movimenti senza palla e, soprattutto, senza nessun tentativo di giocata individuale. I dati sono abbastanza inequivocabili: i bianconeri non sono riusciti a proporre nessun passaggio filtrante in tutte e tre le partite prese in esame e sono riusciti a completare appena 16 dribbling tentati su 35, con addirittura uno score di 0 su 4 al "Ferraris". Siamo di fronte, quindi, a una Juve scolastica, che così non prende praticamente mai gol, dà l'impressione di dominare il gioco, ma, sostanzialmente, non è mai pericolosa. "Basso ritmo? A volte sì", ha ammesso Thiago Motta.

serve un altro yildiz

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Contro la Lazio, comunque, complice forse anche la superiorità numerica per tre quarti di gara, qualche miglioramento si è visto, soprattutto dalle fasce: è salita la percentuale di dribbling positivi (61,5%), ma, soprattutto, il numero dei cross: 24 in totale, più che nelle due partite precedenti terminate 0-0 all'intervallo (22 complessivi). In generale, comunque, la sensazione è che a questa Juve, al netto degli infortunati, stiano mancando gli uomini di maggiore fantasia, come Kenan Yildiz, capace di calciare in porta appena 3 volte in 8 gare di Serie A e che, nel match contro i biancocelesti, ha vinto appena un duello su 14 e messo due palloni all'interno dell'area in 90', contro i 7 di Cambiaso e gli addirittura 4 di Weah in appena 36'. Già contro Stoccarda e Inter con il rientro di Francisco Conceiçao, giocatore adrenalinico e che non ha paura di tentare la giocata, le cose dovrebbero migliorare. Ma dopo le prime otto partite di campionato, l'impressione che la Juve abbia sempre bisogno di un episodio (giocata individuale, rigore o errore dell'avversario) per sbloccare le partite è sempre più forte...

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