Tiroide: problemi per 6 milioni di italiani, ma ora per la diagnosi c'è l'AI

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Casi in picchiata grazie all'integrazione di iodio e allo screening neonatale

Giacomo Martiradonna

8 giugno - 17:21 - MILANO

Noduli, ipotiroidismo e sindrome di Hashimoto: in Italia sono circa sei milioni le persone affette da patologie della tiroide. Si tratta di condizioni croniche, spesso multifattoriali, che colpiscono in prevalenza le donne. La tiroide, ghiandola situata alla base del collo, svolge un ruolo essenziale per l'equilibrio dell’organismo. Produce infatti ormoni che regolano il metabolismo basale, cioè la velocità con cui l’organismo consuma energia per svolgere le sue funzioni vitali. Il suo impatto è enorme: influenza la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, lo sviluppo del sistema nervoso centrale, la crescita corporea nei bambini e la muscolatura. Contribuisce inoltre alla regolazione del metabolismo del calcio, ma talvolta non funziona come dovrebbe.

Negli ultimi anni, l’introduzione di programmi di iodoprofilassi e lo screening neonatale per l’ipotiroidismo congenito hanno contribuito in maniera significativa alla riduzione dell’incidenza e delle conseguenze più gravi delle malattie tiroidee. La prevenzione, soprattutto attraverso l’assunzione regolare di iodio nella dieta, costituisce uno strumento efficace per contenere l’insorgenza delle disfunzioni, in particolar modo nelle fasce più giovani della popolazione.

Tiroide, l'importanza della diagnosi precoce

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L’ipotiroidismo congenito è la più diffusa patologia endocrina dell’età pediatrica. In assenza di una diagnosi tempestiva può compromettere in modo permanente il corretto sviluppo neurologico del bambino. Ma grazie all’obbligatorietà dello screening neonatale, oggi in Italia identifichiamo questi casi molto presto; l'incidenza stimata è di un caso ogni 1.100 nati vivi.

Inoltre, grazie alla capacità di analizzare grandi quantità di dati clinici in modo rapido e preciso, l'intelligenza artificiale può contribuire a individuare i pattern predittivi, facilitando così una diagnosi precoce e personalizzata.

tiroide, iodio e dieta

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Un altro contributo importante è arrivato dalla legge 55/2005, che ha introdotto l’integrazione sistematica di iodio nell’alimentazione. Una misura tanto semplice quanto efficace che ha permesso sostanzialmente di azzerare le casistiche di gozzo nei bambini in età scolare.

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