Taccuino, dettagli e un biglietto sempre in tasca: Tognozzi e la magia di scoprire il calcio

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Granada CF Sports Director Matteo Tognozzi is speaking to the media during Jose Ramon Sandoval's presentation as the new head coach of Granada CF at Estadio Nuevo Los Carmenes in Granada, Spain, on March 19, 2024. Jose Ramon Sandoval is replacing Alexander Medina as Granada CF's coach, who, after 14 games, has achieved one victory, nine defeats, and four draws, totaling 7 out of 42 possible points. (Photo by Fermin Rodriguez/NurPhoto) (Photo by Fermin Rodriguez / NurPhoto via AFP)

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Il talent scout che può tornare alla Juve e il suo amore raccontato nella tesi di Coverciano: la cena con il papà, il giro del mondo, l'amicizia con Paratici, il modo di sviluppare talento

Giorgio Burreddu

5 giugno - 10:52 - MILANO

Voglio una vita esagerata. Magica, come quelle dei film. Non servono eroi o macho men. Bastano un direttore sportivo e la sua vocazione. Il resto ce lo mette il calcio. Matteo Tognozzi sembra uscito da Cent’anni di solitudine. Ma nella tesi a Coverciano dell'uomo mercato che la Juve sta per riabbracciare non ci sono né Macondo né la scoperta del ghiaccio. Però quelle atmosfere mitiche e piene di fascino esotico ce le trovi lo stesso. I luoghi sono altri: una notte a San Paolo, Brazil, un campo in mezzo alla steppa russa, una curva che oscilla alla Bombonera. E poi gli oggetti: le vhs, un passaporto sgualcito, un taxi senza gps. Non sono simboli, ma strumenti del mestiere. "Non credo di aver passato una singola domenica della mia infanzia e della mia adolescenza lontano da un campo di calcio”. Il calcio, per Tognozzi, 38 anni, toscano, è una lingua madre. Anche se lui ne parla addirittura sei. D’altra parte, come dice il saggio, ogni uomo deve inventare il proprio cammino. 

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