Superman Sinner, vero numero 1: grazie a lui l'Italia è sempre più il Paese del tennis

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Jannik decisivo in Coppa Davis contro l'Argentina: vince con la forza e con il cuore, e fa sognare agli azzurri la doppietta

Giorgio Specchia

Giornalista

22 novembre - 08:06 - MILANO

Dal numero 1 in giù, le statistiche dicono che l’Italia è il Paese del tennis. Abbiamo 6 giocatori nei primi cinquanta e 83 nei primi mille, fin dove arriva la classifica dei professionisti. Jannik Sinner nel 2024 ha vinto due Slam a Melbourne e New York, le Atp Finals a Torino e 65 milioni tra premi, sponsor e bonus. Lo hanno applaudito in 4 continenti diversi, a 23 anni è già diventato grande, un campione di tutti. Dietro al fenomeno si è creata una squadra solida, compatta, di amici veri. Uno come Lorenzo Musetti, in altri anni, sarebbe stato considerato come il giocatore della provvidenza, lui che a 22 anni è al 17° posto nel ranking mondiale. E poi possiamo concederci il lusso di far sedere in panchina Matteo Berrettini, finalista a Wimbledon nel 2021. 

Con queste forze, l’Italia del capitano Filippo Volandri si è guadagnata la semifinale di Coppa Davis a Malaga dove difende il titolo di “campione del mondo” conquistato nel 2023. Mancava da 47 anni e quella vittoria collettiva, di tutto il popolo del tennis, ha fatto tracimare la passione fuori dai circoli. Non ci si stupisce più quando gli ascolti tv lievitano oltre i cinque milioni. Perché c’è Sinner, il numero 1, il nuovo re italiano dopo il triumvirato Djokovic-Federer-Nadal. Con Jannik, come è successo con Marcell Jacobs, proviamo il piacere di vivere uno Slam con il trasporto di un tifo che prima era magari riservato a un tennista svizzero (Federer) o, in una finale olimpica dei 100 metri, a uno sprinter giamaicano (Bolt). Perché non c’era l’Italia protagonista. 

Oggi ci siamo scoperti potenza del tennis e sogniamo il doppio Billie Jean King Cup-Coppa Davis, mai riuscito prima alle nostre squadre. Il più importante trofeo femminile per nazionali è già stato sollevato mercoledì da Tathiana Garbin, Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti, Sara Errani, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan. Ora tocca ai ragazzi che domani ritrovano in semifinale l’Australia, battuta nel 2023 nel match della svolta: quel 26 novembre il tennis italiano e Jannik Sinner sono entrati in una nuova dimensione. Tanto è vero che le quote dei bookmakers, prima di Italia-Argentina, non davano scampo ai nostri rivali: 1,10 la vittoria degli azzurri (un euro vinto ogni 10 giocati), 6,50 quella dell’Argentina (65 euro ogni 10 scommessi). 

Non è stato facile andare all’incasso dopo che Cerundolo ha battuto Musetti “senza se e senza ma”. Poi è arrivato Sinner, il nostro Superman con la maglietta a tinte azzurre come l’abito del supereroe e – idealmente - con la stessa esse disegnata sul petto, rossa come il colore della chioma di Jannik. Il numero 1 ha calato il cappellino sulla testa: là sotto si isola dal resto del mondo, trova la forza di colpire per ore e ore dritti a 123 chilometri orari di velocità media, rovesci a 117 km/h. Dopo le Atp Finals ha rivelato uno dei segreti che lo rendono invincibile: "Mi sento come Valentino sotto il casco". Così, uscito dallo spogliatoio, prima si è scaldato nel secondo singolare contro Baez lasciandogli solo tre game, poi ha cancellato le paure della grande beffa nel doppio decisivo, in coppia con Berrettini. Come l’anno scorso ha preso per mano la squadra e l’ha fatta volare sopra gli ostacoli di una Coppa Davis che, cambiato il format, resta una competizione atipica dove entrano in gioco altri fattori, su tutti lo spirito di squadra. 

Cose che possono stravolgere le gerarchie di uno sport individuale, abituato ai testa a testa. Scampato il pericolo-Argentina, troviamo un’Australia capace di battere a sorpresa gli Stati Uniti. Sarà la quattordicesima volta in Davis con un bilancio ancora favorevole a loro (8 a 5 contro gli azzurri) ma l’ultimo precedente del 2023 che ci dà fiducia. È la storia che si ripete in un match di gran moda tra gli Anni 50 e 70, l’epopea di Pietrangeli, Sirola, Gardini, Panatta, Bertolucci, Barazzutti. E di Laver, Rosewall, Newcombe, Alexander, Roche, Fraser ed Emerson. Uomini da Coppa Davis, dove si vince anche col cuore come sa fare Jannik.

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