Il nostro settimanale celebra le medaglie olimpiche delle atlete italiane a Parigi. In questo numero spazio anche per Maria Centracchio, Vicky Piria e Samantha Cristoforetti
22 novembre - 14:59 - MILANO
Come ogni anno il principale magazine maschile italiano, Sportweek, dedica un’edizione alle donne, un numero tutto coniugato al femminile. Quest’anno poi è ancor più facile e dovuto, considerato l’exploit delle azzurre ai Giochi olimpici, dove hanno stabilito diversi record. Per la prima volta hanno vinto più medaglie d’oro degli uomini, 7 contro 3 (più altri due nel misto), e raggiunto primati assoluti in sport come la pallavolo, il tennis, la spada a squadre, la ginnastica artistica. E pure le paralimpiche hanno fatto sentire il loro contributo di peso. Sportweek di sabato (in edicola insieme alla Gazzetta a 2,50 euro) ricorda e sottolinea queste imprese con una serie di esclusive, anche fotografiche, e quattro diverse copertine per altrettante protagoniste: Alice D’Amato, Anna Danesi, Alice Bellandi e Carlotta Gilli.
la ginnasta
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Alice D’Amato a soli 21 anni ha fatto la storia della ginnastica artistica azzurra “e ho ancora i brividi”, racconta la genovese che da 10 anni vive a Brescia per allenarsi alla Brixia. Forse perché è cresciuta, anche sportivamente, con la gemella omozigote Asia, infortunatasi prima dei Giochi: “Siamo abituate a fare tutto insieme, tutto uguale. Ho patito tanto la sua assenza a Parigi: delle due io sono la più debole”. Eppure, su quella trave, è stata fortissima, e continua a esserlo “La vita è cambiata, io no: sono qui ancora in palestra. La medaglia mi ha insegnato che può succedere di tutto”. Non di scambiarsi il fidanzato con la sorella pressoché identica, però: “Non ne abbiamo mai avuti, non è facile trovarne di seri. Siamo esigenti. Tra i nostri coetanei alle volte ci sentiamo di un altro mondo”.
La pallavolista
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Anna Danesi, 28 anni, è stata la capitana della Nazionale olimpionica di volley allenata da Julio Velasco: “Non so bene cosa avesse bevuto quando mi ha dato la fascia”, si stupisce. In realtà aveva colto in lei una leader silenziosa. “In terza media ero già alta 188 e piatta – dice la centrale della Numia Vero Volley Milano, che oggi sfiora i due metri – Mi vergognavo e forse per questo sono un po’ gobba. Allora volevo fare l’archeologa, invece gioco a volley e quando ho visto in tribuna uno striscione con scritto ‘Da grande voglio fare Anna Danesi’ mi sono emozionata: è qualcosa che vale più di una medaglia”.
la judoka
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Alice Bellandi, 26enne bresciana, a Parigi ha vinto l’oro nel judo categoria 78 kg. “Quel giorno sentivo dentro di me un inspiegabile flusso di energia. Ora la gente pretende che io sia felice solo perché ho vinto. Ma io non sono quella medaglia, sono una persona”. Anche lei è stata fortissima, perché per arrivare a questo traguardo ha affrontato la depressione, un amore tormentato, il buio, disturbi alimentari e una rinascita. Ne parla sul nostro magazine e chiosa: “Dopo Tokyo avevo toccato il fondo. Un giorno pesavo 70 chili, dopo quattro 86. Mi sono fatta aiutare, non è una vergogna”. La sua è un’intervista particolarmente intensa, profonda.
la nuotatrice
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A Carlotta Gilli a 6 anni fu diagnosticata una retinopatia degenerativa. “Avevo ancora l’incoscienza dei bambini, non mi ero assolutamente resa conto della gravità della situazione – ricorda la nuotatrice di Torino che a 23 anni ha vinto 5 medaglie, di cui due d’oro, nel nuoto paralimpico a Parigi – Ma quando a 7 anni ho fatto la mia prima gara e vinto la mia prima medaglia mi si è accesa una lampadina: questo è quello che voglio fare da grande. E da quel giorno non sono più uscita dalla piscina. Con l’acqua ho un rapporto di amore e odio: mi piace tantissimo, per me è una luce, ma a volte per gareggiare mi ci scontro”. Quel che colpisce in lei, oltre alla forza che l’accomuna alle altre, è la serenità con cui affronta la sua condizione: “Il nuoto è gioia, voglio restituirla”.
Le altre donne da record
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Sono questi i quattro servizi di copertina del nostro settimanale del sabato. Ma come detto tutto il numero è declinato al femminile. Perciò troverete altre interviste, come quella a Maria Centracchio, allenatrice di judo, bronzo a Tokyo e ritiratasi un anno fa, neanche trentenne, per una fibromialgia. Oppure quella a Vicky Piria, nuovo volto di Sky per la F1, che fin da bambina lotta contro i maschi, prima in go-kart, poi con le monoposto e ora con le Gran Turismo. Da ultimo, a 10 anni dalla sua missione sulla Stazione Spaziale Internazionale, un ritratto di Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nello spazio, primatista e campionessa di… astronautica.
Gazzetta dello Sport
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