
intervista
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Il tecnico e la terza promozione in A in 6 stagioni: "Tutto è nato dalla sconfitta di un anno fa a Venezia. Contano gioco, tecnica e testa, non i moduli. Il rinnovo? Prima mi godo questa festa"
Dal nostro inviato Nicola Binda
3 giugno - 07:36 - LA SPEZIA
Lo dice convinto: “Non è il risultato a dare soddisfazione, ma il percorso”. Quando allarga il suo bel sorriso socchiudendo gli occhi vien fuori tutta la gioia. Giovanni Stroppa da calciatore è salito (segnando) sul tetto del mondo con il Milan, da allenatore in sei anni ha vinto tre volte la B, perso una finale e fatto due esperienze in A. Sempre con la stessa idea di calcio: occupazione degli spazi, letture e non codifiche, rotazioni e coperture, idee e proposte. Il calcio dei moduli fissi è ormai in pensione. “Ma c’è una cosa da precisare”.