'Storia della mia famiglia', Vanessa Scalera: "La famiglia perfetta è solo un mito"

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L'attrice è nel cast della serie Netflix, con la regia di Claudio Cupellini, insieme a Eduardo Scarpetta e Massimiliano Caiazzo

19 febbraio 2025 | 17.56

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"La famiglia perfetta è solo un mito. Con questa serie vogliamo sfuggire dalla retorica, che c'è da sempre, attorno a questo tipo di racconto". A dirlo all'Adnkronos è Vanessa Scalera - volto di punta della Rai con 'Imma Tataranni' (la nuova stagione arriva il 23 febbraio) - protagonista di 'Storia della mia famiglia', creata da Filippo Gravino con la regia di Claudio Cupellini. Prodotta da Palomar (a Mediawan Company), la serie Netflix racconta di una famiglia allargata, con le sue ombre e difficoltà, che davanti a un lutto deve scegliere se prendere di petto la vita o lasciarsi inghiottire dal dolore. La storia parte dall'ultimo giorno di vita di Fausto (Eduardo Scarpetta), che affida i suoi figli ad una famiglia improbabile e sgangherata in cui ci sono mamma Lucia (Vanessa Scalera), il fratello Valerio (Massimiliano Caiazzo) e gli amici Maria (Cristiana Dell’Anna) e Demetrio (Antonio Gargiulo).

"Non esiste la famiglia perfetta, questa serie infatti racconta che siamo tutti fallibili. Ma si può creare qualcosa di perfetto se delle persone fallibili decidono di coesistere, come succede ai protagonisti di 'Storia della mia famiglia'", spiega Scarpetta. "La serie rispecchia le famiglie di oggi, non esistono solo quelle d'origine", può essere anche "quella che ci si crea sul posto di lavoro o in palestra", aggiunge Gargiulo, "per tanto tempo siamo stati un po' schiacciati dall'idea che esista una famiglia giusta e una sbagliata, e questo approccio viene seguito per ogni cosa. In questo non trovo un senso, è una cosa che non sopporto".

Dopo il grande successo dell'interpretazione di Carmine in 'Mare Fuori', per Massimiliano Caiazzo è tempo di esplorare nuovi ruoli e nuove emozioni. Di recente, si è cimentato con il fantasy nella serie Disney+ 'Uonderbois', in cui ha interpretato il fantasma di Uonderboi, un incrocio tra la figura del Munaciello e un moderno Robin Hood. Ora torna su Netflix con il personaggio di Valerio, forse il ruolo più complesso dal punto di vista emotivo della sua carriera. "Inizialmente ho avuto tanti timori, sentivo addosso un forte senso di insicurezza perché attorno a me c'erano degli artisti bravissimi. Non mi sono sentito solo e ce l'ho fatta", ricorda Caiazzo.

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