Sinner implacabile, domina Alcaraz a Riad con un tennis-meraviglia

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Per il secondo anno consecutivo Jannik trionfa al Six Kings Slam, battendo ancora lo spagnolo in finale 6-2 6-4. L’azzurro resta imbattuto indoor dalle Finals 2023 e incassa un altro assegno da 6 milioni di dollari

Sarà pure un esibizione ma battere Carlos Alcaraz per Jannik Sinner è sempre un piacere. L’azzurro è il re del Six Kings Slam per il secondo anno consecutivo, e come nel 2024 la sua vittima in finale è stato lo spagnolo, numero uno del mondo. Una vittoria netta, 6-2 6-4, che ribadisce ancora una volta la superiorità netta dell’altoatesino in superfici indoor, dove non perde dalla finale delle Finals 2023 contro Novak Djokovic. Sinner si intasca così ancora una volta il mostruoso assegno di 6 milioni di dollari, ottenuto in soltanto in 3 ore e 29 minuti di lavoro: tanto sono durate complessivamente le due sfide di Jannik a Riad. Mica male.

la partita

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Il primo set è un assolo di Sinner. Un 6-2 in 27 minuti che non lascia troppo spazio alle interpretazioni. Il n.2 del ranking è semplicemente perfetto: nei suoi turni di battuta non si gioca, in quelli di Alcaraz si gioca fin troppo per lo spagnolo. Pronti, via e Sinner azzecca tre risposte incredibili e mette già in difficoltà il numero uno del mondo. Che, confuso e tramortito, regala con un doppio fallo il break iniziale all’avversario. Si vede che è un’esibizione, si gioca anche molto a rete, con dei ricami delicati dove vincitore spesso è proprio Sinner, che mostra di avere una mano più educata di quanto si pensi. Piuma e ferro, con la seconda opzione usata dall’altoatesino quando deve servire: nel menu arabo per Carlos, bordate su bordate. Poco da fare, l’indoor è proprio perfetto per le caratteristiche di Sinner, soprattutto la Kingdom Arena: la palla scivola come piace a lui, che con la sua capacità di anticipare la palla mette troppo in crisi l’avversario, anche se si tratta di Alcaraz. Ed infatti, sul 3-1 arriva la palla del doppio break dopo uno scambio spettacolare, che Jannik converte portandosi sul 4-1. Col servizio in questo parziale l’azzurro è inavvicinabile (55% di prime ma 91% di punti quando l’ha messa dentro) e lo è fino alla fine, con un 6-2 che non ammette repliche. Il secondo set si apre con un Alcaraz più combattivo, deciso a dare almeno del filo da torcere a Sinner. Non sembra in formissima lo spagnolo, forse il fastidio alla caviglia non gli permette di essere al massimo, ma il problema per lui sembra un altro: su questo tipo di superfice, in indoor, sembra non riuscire a sfruttare una delle sue armi migliori, la mobilità, quasi annullata dall’incredibile velocità di palla. Sul 2-2 c’è il game più lungo della partita, dove i due fanno vedere perché sono assolutamente i più forti del mondo e dove Alcaraz annulla, con dei miracoli e con l’aiuto del servizio, ben cinque break point a Sinner. Questione di tempo. Sul 3-3 Jannik si procura altre due palle break, e stavolta dritto e poi rovescio lungolinea consentono recuperi a fatica allo spagnolo, che stavolta non si salva. Il resto è accademia. Finisce con i due che si abbracciano a rete, felici e contenti (con quegli assegni, del resto...) che ridono scambiandosi battute. Sinner è per la seconda volta consecutiva il re dei re in Arabia Saudita vincendo la settima partita contro il grande rivale (anche se le statistiche ufficiali dicono 5), mettendosi in tasca 6 milioni di dollari

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