Inizia con un dipinto in cui i
dettagli sono abbozzati, ma il volto del personaggio è
riconoscibile con le sue luci ed ombre. Poi, prende una serie di
scarti industriali - tessuti, materiali difettosi, rifiuti
farmaceutici - e crea una specie di mosaico. Maryam Ghanbarian
fa così quando lavora a una sua opera. Questo processo creativo,
nuovo pure per lei, nasce dal suo coinvolgimento nel laboratorio
del progetto Scart del Gruppo Hera, il cui obiettivo è quello di
utilizzare ciò che le imprese gettano via per creare bellezza.
Sette dei suoi quadri sono esposti a Milano per la Beauty Week,
che durerà fino a domenica 21 settembre. I soggetti raffigurati
vanno da papa Francesco a Leone XIV, passando per Giorgio
Armani, Carla Fracci, Sergio Mattarella, Raffaella Carrà e
l'ultima opera, ancora in fase di completamento, dedicata a
Roberto Bolle.
"Il processo è un po' diverso rispetto alla pittura
tradizionale - spiega all'ANSA Ghanbarian, che prima di Scart
aveva usato solo tecniche a olio o ad acrilico -. Per me è una
procedura molto più interessante, perché il materiale cambia e
mi fa immaginare l'opera diversamente rispetto a quando prendo
il pennello, il colore e li mischio. È come se il colore fosse
già fatto, asciutto, e io dovessi metterlo nel posto che mi
interessa".
È impressionante come così, dalla spazzatura, compaiano sulla
tela i volti in ogni loro sfumatura. "Se un personaggio è una
ballerina, allora il mio deve essere un lavoro più
'movimentale', dunque cerco di scegliere i pezzi che sono più
morbidi e organici - racconta ancora -. Con l'osservazione del
materiale si può arrivare a risultati molto interessanti che
magari prima di iniziare il lavoro non si immaginano nemmeno.
Per quanto riguarda la base, invece, inizio con un disegno già
preparato prima per non perdermi in mezzo ai pezzi di scarti, e
così vado avanti". I visitatori hanno la possibilità di
attaccare un 'pezzo di opera', partecipando così al processo
creativo. "Con le persone che vengono - prosegue - prendiamo gli
scarti e li attacchiamo insieme, così vivono anche loro
l'esperienza di questo lavoro e possono guardare il materiale
che buttano via ogni giorno pensando magari a come dargli
un'altra vita".
L'ideatore del progetto e direttore Marketing di Herambiente,
Maurizio Giani, dice che per lui "la spazzatura normale è
noiosa", mentre gli scarti dell'industria no. "Scart è un
progetto artistico e di comunicazione - racconta - è nato per
sensibilizzare ai temi di recupero, riciclo. Oggi si dice
economia circolare o sostenibilità. Parole che quando è nato il
progetto, esattamente 27 anni fa, non esistevano nemmeno. Oggi
vantiamo una collezione di oltre mille pezzi realizzati in
questi anni".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA