Il separato in casa Vlahovic lancia la Juve, Davis e Atta azzoppano un'Inter deludente e fanno sognare l'Udinese, grande sorpresa della seconda giornata. E allo stop per le nazionali il Napoli stacca la sua principale avversaria, ma è leader della serie A in compagnia, oltre che della Juve, anche della neopromossa Cremonese e della regolare Roma di Gasperini.
Nel bollettino delle grandi seguono Inter, Milan, Bologna, Como e Lazio (che stravince 4-0 col Verona) a -3, Fiorentina e Atalanta a -4. Ma è l'inopinato ko dell'Inter a dare una scossa al campionato.
Sembra tutto facile al Meazza: dopo il 5-0 al Toro l'Inter aggredisce la partita e passa con una combinazione corale Lautaro-Dimarco-Thuram e apertura ispirata per Dumfries. Ma l'Udinese non si scompone, reagisce con calma e trova un rigore, per un braccio di Dumfries, che Davis trasforma con sicurezza.
Poi i friulani insistono e Atta confeziona un'azione e un tiro angolato che spiazza Sommer. Meazza ammutolito, ma nella ripresa l'Inter reagisce e trova un pari luccicante di Dimarco, un tiro al volo magistrale che viene vanificato dal fuorigioco di Thuram. Davis si mangia il 3-1, poi un flipper impazzito in area friulana senza esito.
Entrano Pio Esposito e Bonny ma non spostano l'equilibrio. Solet, Atta e Davis danno una lezione all'Inter che subisce uno stop che pesa nel primo spicchio di campionato. Con passo felpato ma sicuro la Juve sparagnina ma solida di Tudor fa percorso netto: dopo il Parma cede anche il Genoa e il 'killer' e' sempre lui, il sopportato speciale Vlahovic, che tiene in ostaggio il club con un contratto di 12 mln netti, ma indora la pillola con un altro gol pesante.
Il Genoa, momentaneamente in dieci, si distrae su angolo di Kostic: il serbo salta da solo e il colpo di testa è perfetto. Poi la Juve, che aveva imprecato per le grandi parate di Leali su Gatti e Yldiz, alla fine soffre: prima Di Gregorio salva su Ekuban, poi e' la traversa che respinge il colpo di testa di Masini. E sono tre punti che danno sostanza, in attesa degli ultimi colpi di mercato, al progetto di Tudor.
Ancora un mezzo passo falso invece per la Fiorentina che, dopo il pari col Cagliari, frena anche a Torino consentendo ai granata di riprendersi dall'umiliante cinquina subita con l'Inter. E' una partita vinta soprattutto dai portieri: Israel salva su Piccoli, De Gea lo imita su Simeone. Poi è Kean a mandare fuori una conclusione di Gosens che stava finendo in rete. Ma l'arbitro ferma comunque l'azione 'graziando' l'errore dell'azzurro.
Per Baroni è una boccata di ossigeno, per Pioli c'è bisogno di tempo per trovare l'assetto giusto. La Lazio di Como era troppo brutta per essere vera. E infatti bastano pochi minuti a Sarri per ritrovare la squadra con cui sta lavorando intensamente. Complice lo sprovveduto assetto difensivo del Verona, la Lazio stravince e ritrova il suo attaccante di riferimento, reduce da un precampionato anonimo e preoccupante.
Castellanos mostra tutte le sue qualità disegnando gli assist che portano al vantaggio di Guendouzi e al raddoppio di Zaccagni su errori vistosi dei veneti. Che si ripetono pure a fine primo tempo: Montipò esce ' a farfalle' su angolo e Castellanos di testa non perdona. Poi nella ripresa Dia trova il 4-0 del riscatto. Ma i tifosi proseguono la loro contestazione a Lotito: una corteo verso lo stadio e 10' di silenzio fino al raddoppio di Zaccagni. Sarri però ha altro a cui pensare.
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