Scelto il presidente del collegio: a giudicare Sinner sarà l'ex tennista Radoux

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Il lussemburghese vanta una carriera di giurista ma conosce anche la vita di un atleta. Molto stimato nell’ambiente, è conosciuto per la grande preparazione e l'equilibrio

Dalla nostra inviata Federica Cocchi

11 gennaio - 00:23 - MELBOURNE (AUSTRALIA)

C’è la data e c’è l’arbitro che completa il collegio: ora per Jannik Sinner inizia la lunga attesa verso il 16 e 17 aprile, i giorni annunciati dal Tas per l’arbitrato che dovrà mettere la parola fine al caso Clostebol, con il ricorso Wada che chiede una condanna da 1 a 2 anni per il giocatore, ritenuto negligente nella gestione del suo staff. Un comunicato diffuso nel primo pomeriggio italiano, mentre Jannik dormiva a Melbourne e il suo agente e consigliere Vittur stava arrivando dall’Italia. Solo nella mattinata il numero 1 al mondo ha saputo. Un testo breve: "Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha programmato l’udienza per la procedura arbitrale del caso che contrappone la World Anti-Doping Agency (Wada) a Jannik Sinner, per quanto deciso dal tribunale indipendente nominato dalla International Tennis Integrity Agency (Itia), per il 16 e il 17 aprile 2025 presso la sede centrale del Cas a Losanna, in Svizzera. Poiché nessuna parte interessata ha richiesto un’udienza pubblica, questa si svolgerà a porte chiuse". Per il verdetto potrebbero bastare anche 48 ore. Il giocatore ha diritto di chiedere che la decisione gli venga notificata subito. Anche di continuare a giocare fino all’inserimento delle motivazioni. Il presidente

radoux

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Mancava un ultimo tassello per completare il collegio, il presidente nominato dal Tas. Si tratta del lussemburghese Jacques Radoux, classe 1969. Un giudice molto stimato nell’ambiente, conosciuto per la grande preparazione ed equilibrio, ma soprattutto un tennista, scelto per la delicatezza del caso. È necessario che chi deve decidere della carriera del numero 1 al mondo sia preparato giuridicamente, ma possa anche comprendere la vita dell’atleta. Radoux non ha fatto una carriera straordinaria a livello Atp (intorno al n. 500 al mondo), ed è stato capitano di Davis per la squadra lussemburghese dal 2008 al 2013. Insomma, un tennista giudicherà un numero 1 al mondo con cognizione. Di certo la carriera di giurista gli ha dato maggiore soddisfazione: studi in Legge in Francia, referendario alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Radoux è anche impegnato nel sociale e dal 2008 si occupa della sezione tennis di Special Olympics Lussemburgo

gli altri arbitri

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I primi due arbitri a essere nominati dalle parti erano stati Ken Lalo, scelto dalla Wada, e lo statunitense Jeffrey Benz, voluto dal team di Sinner. Attuale presidente della federazione israeliana sport equestri, Lalo ha 66 anni e tre figli e fa parte dell’elenco arbitri del Tribunale arbitrale dello Sport dal 2011. Di lui non si ricordano casi mediatici, ma è un giurista sportivo di grande esperienza e, quando si tratta di sostanze proibite, di estrema intransigenza. Jeffrey Benz, il giudice scelto dal team legale del numero 1 al mondo è statunitense, e dal 2000 fa parte dell’elenco degli arbitri del Tas. La sua esperienza è molto vasta ed è stato il giudice nominato da Simona Halep nell’arbitrato che ha visto scendere la squalifica per doping, dovuta a un integratore contaminato, da 4 anni a 9 mesi (dopo averne già scontati due). La documentazione è arrivata al collegio arbitrale: il team legale di Jannik Sinner ha presentato la sua documentazione, tecnicamente la "Answer brief", in risposta alla memoria di appello, definita "Appeal brief", dell’agenzia mondiale antidoping.

negligenza

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La Wada ha accettato la buona fede del giocatore, ma ritiene che avrebbe dovuto vigilare meglio sullo staff. Da qui, il ricorso al Tas. La difesa del giocatore dovrà dimostrare, nel nuovo processo, che Sinner non è stato negligente, azzerando così le possibilità di sanzione. Di aver fatto tutto quanto nelle sue possibilità per evitare che Umberto Ferrara, il preparatore atletico, desse al fisioterapista Giacomo Naldi lo spray a base di Clostebol con cui ha involontariamente contaminato il giocatore durante i trattamenti. Qualora il giocatore venisse considerato negligente, o significativamente negligente, il periodo di ineleggibilità sarebbe minimo di un anno. Sinner si presenterà in aula di persona insieme ai suoi legali e testimoni nei giorni in cui avrebbe dovuto partecipare per la prima volta all’Atp 500 sulla terra rossa di Monaco di Baviera. Tutti verranno sottoposti a interrogatorio e controinterrogatorio. Momenti che Jannik e suoi testimoni dovranno preparare con attenzione nei giorni precedenti per ricordare quanto era accaduto a marzo del 2024 a Indian Wells, quando Sinner è stato contaminato. Gli interrogatori dell’udienza arbitrale sono spesso estremamente minuziosi, e con l’emozione del momento può essere facile omettere o dimenticare qualche particolare. Jannik ci è già passato: "Tre volte ho dovuto superare questa prova – diceva dopo aver avuto la notizia del ricorso Wada - sono tranquillo perché so di non avere fatto niente di sbagliato. Mi sottoporrò ancora una volta a questa prova, ma non posso fare altro". Non resta che aspettare.

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