"Nel perimetro della direttiva
europea Csrd ci sono oggi in Italia circa 7 mila imprese
obbligate alla rendicontazione. Gli obblighi riguarderanno
successivamente anche la catena di fornitura, quindi le piccole
e medie imprese non direttamente coinvolte negli ambiti
normativi". Lo ha detto Antonio Romeo, direttore di Dintec, il
consorzio per l'Innovazione tecnologica del Sistema Camerale,
intervenendo alla conferenza di apertura della SDGs Leaders
UNconference in corso a Milano. "Ci sono una serie di piccoli
passi da realizzare per affiancare le imprese in questo
percorso. Il primo intervento riguarda la cultura e la
consapevolezza, che spesso mancano nelle piccole e medie
imprese", ha continuato Romeo spiegando che "bisogna lavorare
sulla governance, ma anche su tutti i dipendenti integrando la
sostenibilità nella strategia aziendale e non trattandola più
come un mero obbligo o una scelta etica".
Secondo Romeo "dobbiamo far capire che è un'opportunità per
migliorare gestione aziendale e fare business, mettendo in luce
tutti i vantaggi che possono essere ottenuti in termini di
risparmio e opportunità di sviluppo in nuovi mercati". Per
Romeo, inoltre, occorre "avviare raccolta sistematica e graduale
dei parametri di sostenibilità. Molte aziende, ad esempio, non
hanno tracciabilità dei propri consumi energetici e delle
attività che vengono svolte". Anche "la digitalizzazione può
rappresentare un'ulteriore leva di sviluppo".
Sulla normativa dell'Unione europea sulla rendicontazione di
sostenibilità è intervenuto anche il managing director di SDGs
Leaders Marco Gallo, spiegando che "modelli di cooperazione
innovativi e sinergie strategiche sono la chiave per superare le
sfide della sostenibilità e trasformarle in opportunità di
crescita responsabile" e che "con la normativa Csdr il rischio è
che qualcuno perda dei pezzi. E' importante lavorare
singolarmente sugli aspetti ambientali, sociali e di
governance".
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